Nello spazio di LetteralMente Donna di oggi, una donna eccezionale che si è distinta nel campo della fisica, conquistando importanti primati e dando una svolta all’emancipazione femminile. Il suo nome è Laura Bassi e questa è la sua storia.

Laura Bassi, le donne a Bologna nel secolo dei lumi

LetteralMente Donna è dedicato a Laura Bassi, fonte archividellascienza.org
Laura Bassi, fonte archividellascienza.org

La Bassi nacque in una famiglia di ampie vedute intellettuali. Il suo amore per la cultura si manifestò sin da giovanissima e nonostante la disparità di genere del tempo ebbe un valido aiuto nel medico di famiglia Gaetano Tacconi che per primo notò le grandi capacità della piccola Laura Bassi divenendo il suo istitutore in cambio della resa pubblica del sapere della giovane. Ad aiutare la Bassi nel suo cammino fu anche la situazione femminile a Bologna, dove era nata, nel secolo dei lumi. Nel 700′ infatti, come riporta Archivi della scienza, Bologna era “un paradiso per le donne” che talvolta potevano sostituire brevemente i parenti maschi morti nell’insegnamento universitario il quale era maggiormente laico ed ereditario

C’è da dire che però spesso, a quel tempo, le donne, soprattutto nell’aristocrazia, venivano fatte studiare per poi essere esposte come prodigi per accrescere la fama e il lustro della famiglia. Laura Bassi non si accontentò mai di questo conquistando il rispetto degli intellettuali e dei prelati dell’epoca. Tra di essi c’era l’arcivescovo di Bologna Prospero Lambertini che, comprendendo l’importanza di un connubio tra scienza e fede per avvicinare la chiesa alla società civile dell’epoca, incoraggiò, spalleggiato da altri intellettuali, l‘erudizione femminile. Questo aiutò non poco Laura Bassi a raggiungere importanti primati femminili.

Quel 1732

Il 17 aprile del 1732 davanti ad un pubblico di letterati, scienziati e religiosi la Bassi tenne con successo la disputa “De universa re philosophica” conquistando l’ammirazione di diversi dotti. Il 12 maggio di quello stesso anno divenne la seconda donna a laurearsi al mondo in filosofia naturale e la prima a ricevere una cattedra universitaria. Date però le discriminazioni dell’epoca il suo fu un insegnamento che poté esercitare solo in condizioni straordinarie e su invito come la prima lezione tenuta all’Archiginnasio, sede dell’antica università di Bologna, a dicembre di quell’anno.

La Bassi però non si accontentò ma nel 1738 sposò il medico Giuseppe Veratti, uno degli scienziati più progressisti dell’epoca, certa che l’avrebbe aiutata nelle sue ricerche. La Bassi infatti era diventata famosa per i suoi studi di fisica e scienza optando di seguir la fisica newtoniana. Affermò che il compito del filosofo naturale era quello di osservare i fenomeni e dedurne le leggi naturali che li regolano non affidandosi a principi razionali come volevano i cartesiani. Inoltre per i suoi studi aveva ottenuto di consultare, già nel 1735, i libri proibiti del Vaticano come quelli di Galileo e Keplero ed era diventata esperta del calcolo infinitesimale.

Il laboratorio e le ricerche

Nel 1745 Laura Bassi divenne Accademica Benedettina entrando nell’élite intellettuale di papa Benedetto XIV(Prospero Lambertini). Nel 1749 aprì una scuola di fisica sperimentale ed un laboratorio domestico che fu punto di ritrovo di ricercatori e scienziati e universitari. Tra l’altro la Bassi tenne corrispondenze con diversi grandi intellettuali come Voltaire e il giovane Alessandro Volta e si distinte per le sue ricerche sperimentali. In particolare dimostrò la necessità di ulteriori esplicazioni perla legge di Boyle che prevede a temperatura costante un legame tra pressione e volume, studiò le cariche elettriche negli oggetti e il rapporto tra campo magnetico e campo elettrico. Infine studiò le proprietà del vetro e quelle della polvere da sparo.

La sua attività accademica venne premiata solamente nel 1776 quando ottenne una vera cattedra di fisica sperimentale presso l’Istituto nelle scienze. Era questo il risultato più incredibile ottenuto da questa donna che non si arrese mai difronte alle limitazioni delle sua epoca e che si spense improvvisamente nel 1778 appena due anni dopo aver conquistato il riconoscimento di tutta una vita di studi.

Stefano Delle Cave

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