Il biotestamento avanza a fatica, lo Ius Soli è bloccato. Il PD vorrebbe approvare entrambi ma il percorso è difficile: l’ipotesi fiducia, le insidie del «canguro» e la paura delle urne.

La tematica del biotestamento, in Italia, è sempre stata un argomento spinoso. Non è stato mai fatto un discorso organico, la politica è sempre stata assente. Ha lasciato agire in sua supplenza le aule di tribunale, sulla scorta di casi mediatici come quelli di Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e DjFabo. Anche il discorso politico è stato sempre timido al riguardo. Fanno eccezione alcune voci sporadiche e l’azione di alcune associazioni, le quali hanno tentato di riportare il fine vita al centro dell’arena pubblica. 

Infatti ha suscitato stupore l’apertura di Papa Francesco sul tema:

«è moralmente lecito rinunciare all’applicazione di mezzi terapeutici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico della proporzionalità delle cure […] se sappiamo che della malattia non possiamo sempre garantire la guarigione, della persona vivente possiamo e dobbiamo sempre prenderci cura: senza abbreviare noi stessi la sua vita, ma anche senza accanirci inutilmente contro la sua morte».

Una proposta c’è: il disegno di legge 2801, approvato dalla Camera dei Deputati a lo scorso Aprile ma che, a oggi, ancora non è stato calendarizzato in Senato. Tuttavia il segretario Dem Matteo Renzi ha annunciato di volerlo far approvare prima della fine di questa legislatura.

Cosa prevede la legge sul biotestamento

Il D.l. 2801 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento, il biotestamento o testamento biologico, comprende una serie di interventi atti a regolamentare il termine vita e le disposizioni del paziente. La proposta stabilisce che “nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata”.

Alla base della relazione di fiducia tra il paziente, il medico e i familiari (o persona di fiducia scelta dal paziente)  vi è il consenso libero e informato. Una serie informazioni  riguardo diagnosi, prognosi, benefici e rischi dei trattamenti, le possibili alternative e le conseguenze del rifiuto delle cure (compresa l’alimentazione artificiale).

Il 2801/17 prevede anche una terapia del dolore e la sedazione palliativa, specificando che “il medico, avvalendosi di mezzi appropriati allo stato del paziente, deve adoperarsi per alleviarne le sofferenze” . Inoltre deve anche “ astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati” .

Il disegno legge definisce le le DAT (disposizioni anticipate di trattamento), il vero e proprio testamento. Lo strumento attraverso cui ogni persona (maggiorenne e capace di intendere e di volere) può esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari. Il medico deve rispettarle, a patto che non siano incongrue rispetto alla condizione del paziente o esistano terapie in grado di dare possibilità di miglioramento. Da questa attività sono esclusi i medici obiettori di coscienza.

La polemica sulla frase di Salvini

Due giorni fa, in conferenza stampa, Matteo Salvini ha dichiarato:

«io più che di fine vita mi occupo della vita, più di una buona morte mi preoccupa una garantire agli italiani una buona vita»

Le reazioni non si sono fatte aspettare. Debora Serracchiani ha accusato il leader della Lega di usare la sofferenza come strumento di polemica politica:

 «Spero che chi oggi parla con sprezzo dei malati e delle loro famiglie recuperi un minimo di umanità e, anche se è contro la legge, si esprima con rispetto»

Alessandro Di Battista, invece, ha affidato la sua risposta a un tweet:

«Il biotestamento serve ai vivi. È un diritto sacrosanto. Il M5s chiede la sua immediata approvazione. Si può fare in 24 ore!»

L’incrocio con lo Ius Soli e l’insidia del canguro

credits: Unita.tv

L’apertura dei 5Stelle fa perdere quota  all’idea di utilizzare la fiducia paventata dal ministro Delrio:  PD, sinistre e, appunto, pentastellati garantiscono (almeno sulla carta) i numeri necessari all’approvazione del testamento biologico. Tuttavia i tempi sono stretti, l’unica finestra utile sarebbe a metà dicembre, nella pausa tra la seconda e la terza lettura della manovra finanziaria.

L’ostacolo è composto dagli oltre tremila emendamenti presentati dal centrodestra:  troppi per evitare che la legge non resti impantanata. Per questo motivo i Dem stanno vagliando l’idea del canguro per aggirarne la maggior parte. Contraria a questa ipotesi Forza Italia: « Su temi sensibili sarebbe atroce usare trucchetti parlamentari » ha dichiarato Brunetta. Stessa posizione per AP, afferma Lupi: «Su biotestamento e ius soli siamo stati molto chiari, non accetteremo nessuna richiesta da parte del governo».

Il canguro, inoltre, potrebbe diventare una trappola per il Partito Democratico. I 5Stelle potrebbero ripetere quanto fatto con le unioni civili, quando dichiararono all’ultimo di essere contrari all’emendamento e costrinsero il governo a tornare al tavolo delle trattative. Il risultato fu lo stralcio della stepchild adoption.

Inoltre, la partita si gioca anche sullo Ius Soli, che rischia seriamente di restare al palo. In questo caso i numeri non sono buoni, vista la contrarietà del Movimento5Stelle. La maggioranza potrebbe portarle entrambe in aula e tentare la prova di forza con la fiducia, ma c’è il rischio di rimanere a mani vuote. E’ verosimile che il governo punti tutto sul completare l’iter del biotestamento, anche per utilizzarlo come carta da giocare in vista delle prossime politiche.

Non bisogna dimenticare che in primavera si vota. Il PD fatica nei sondaggi e l’estensione del diritto di cittadinanza rischia di ritorcersi contro nelle urne. Nonostante ciò il ministro Martina ha assicurato:

« Noi lavoriamo su entrambi i fronti.  Non esiste una classifica, ci proviamo fino in fondo. Anche politicamente sono questioni differenti, perché il biotestamento è una materia che ha una sua trasversalità particolare » .

Marco Toti