Pugliese di origine, Samuele Carrino è un artista emergente del cinema italiano, capace di interpretare con notevole talento tutti i ruoli per i quali è stato scelto. Uno dei suoi ultimi lavori, Il ragazzo dai pantaloni rosa
Il film, presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella Città, si distingue per il modo delicato e rispettoso con cui tratta un argomento complesso come il suicidio giovanile, dando voce alle difficoltà che Andrea ha vissuto, in parte narrate dalla sua prospettiva “dall’aldilà”.
Nonostante le sue intenzioni educative, il film ha suscitato reazioni contrastanti. Durante una proiezione, alcuni studenti hanno insultato il personaggio interpretato da Samuele Carrino, un gesto che ha scatenato indignazione e amarezza.
Chi è Samuele Carrino
Dopo aver debuttato ad appena 9 anni sul palcoscenico con Salvo D’Acquisto, è stato il protagonista di altre opere, tra cui Medea (2019) e Lacrime di vita (2020).
Al grande schermo è arrivato nel 2020, con il film L’amore non si sa, nel ruolo del coprotagonista Marcolino. Samuele ha poi proseguito nel mondo del cinema con: Spaccapietre (2020), con Salvatore Esposito; Il maledetto (2021) per la regia di Giulio Base; Il ragazzo dai pantaloni rosa (2024) con Claudia Pandolfi).
Il televisione abbiamo visto Samuele nelle serie televisive: Liberi di scegliere (2019); Gli orologi del diavolo (2020); Il maresciallo Fenoglio (2023); Stoccata vincente (2023).
Legatissimo ai suoi genitori, Samuele Carrino deve proprio a loro la carriera di attore. Soprattutto a sua mamma Mina, sua prima sostenitrice, nonché insegnante di musica. È stata proprio una mail di un casting alla ricerca di un bambino di sette anni arrivata a lei ad aver innescato tutto.
Attualmente è sempre lei a farle da spalla, come Samuele stesso ha confessato nel corso di un’intervista: “Pensa che quando devo registrare un self-tape, mamma mi fa da spalla, mia sorella si occupa della parte tecnica e mio padre dà un parere quando abbiamo finito. Ma non è solo questo: tutti e quattro, abbiamo macinato chilometri (facendoci anche 12/13 ore di macchina tra andata e ritorno) per raggiungere le città dove si tenevano i provini. I miei mi hanno portato dappertutto, quasi fino in capo al mondo. Oggi che le cose si sono fatte più serie ci siamo trasferiti a Roma. Ma appena possiamo torniamo giù, per vedere parenti ed amici e soprattutto godere del bellissimo mare”.