Francesca De Andrè è finita in ospedale per aver ingoiato per sbaglio della candeggina. Questo è quello che ha confessato lei stessa su Instagram premettendo di averlo raccontato non per suscitare pena, ma per puro spirito di condivisione.
“Premettendo che io non non voglio far pena a nessuno e mai ho voluto farla, semplicemente racconto quello che sono gli aneddoti che mi capitano nel bene e nel male. Se avessi voluto far pena già l’anno scorso non avrei pubblicato a fine di tutte le operazioni che ho avuto cosa mi era successo, ma l’avrei fatto nel mentre che ero in ospedale, suscitando la pena di tutti quanti, come la maggior parte della gente su Instagram fa. Ma non è il mio caso”.
Nel dettaglio Francesca De Andrè avrebbe ingoiato della candeggina scambiandola per yogurt.
“È stato un incidente casalingo in un momento sovrappensiero, avendo io la lavatrice in cucina, ho veramente scambiato il vasetto dove avevo messo l’igenizzante dell’omino bianco, che è stato portato in ospedale per far studiare al centro antiveleni, per un residuo di yogurt che solitamente compro in barattoli di vetro”.
“Posso capire benissimo che possa essere giudicato come un gesto demenziale e non da persona adulta, ma nonostante io stupida non sia, mi è successo! Ho sentito immediatamente che non era yogurt ma purtroppo è bastata anche una minima quantità a crearmi un danno enorme interiore perché all’interno di questo prodotto era presente acqua ossigenata e candeggina che sono riusciti ad arrivarmi e a passarmi in tutti gli organi interni”, un quadro clinico certamente preoccupante e infatti Francesca è ancora ricoverata.
Poi la nipote di Fabrizio De Andrè si è rivolta direttamente a chi l’ha criticata: “Detto questo, per i deficienti che si sono permessi di parlare senza sapere facendo supposizioni da denuncia, allego parte, e sottolineo parte perché mi hanno fatto una quantità di analisi che ci vorrebbero cinque post, dove è chiaramente riportato che cosa effettivamente avevo ingerito accidentalmente e per il quale mi hanno ribaltata come un calzino. Così la prossima volta invece di scrivere vi infilate le mani non vi dico dove!”.