Nello spazio di LetteralMente Donna una donna eccezionale che ha saputo affrancarsi dalla schiavitù grazie alla poesia. Il suo nome è Phillis Wheatley e questa è la sua storia.
Phillis Wheatley, dall’Africa all’America
Nel corso della sua breve vita Phillis Wheatley ha saputo essere un esempio di emancipazione e di affrancazione nonostante la condizione di schiavitù in cui ha vissuto gran parte della sua esistenza. La sua storia comincia in Africa, probabilmente in Senegal o in Gambia, dove nacque forse nel 1753 e dove fu rapita dai negrieri e portata su una nave carica di schiavi che si chiamava la Phillis da cui la bambina prese il nome.
Al momento della sua cattura era nuda e senza denti per questo fu ipotizzato che avesse all’incirca 7 anni. Dopo varie tappe nell’atlantico in cui venivano venduti gli schiavi più possenti per lavorare nelle colonie del sud, a causa del suo deperimento venne venduta dal capitano della nave a pochi soldi a Boston tra gli ultimi schiavi. Quest’ultimo pensava che la bambina fosse ormai in punto di morte.
A comprare la piccola furono dei ricchi commercianti di Boston, John e Susanna Wheatley. A Phillis venne messo, come si usava all’epoca, il loro cognome ma quella fu la sua grande fortuna dopo la sciagura del rapimento e della schiavitù. Sebbene lavorasse in casa come domestica i suoi padroni compresero ben presto quanto quella bambina fosse dotata. Per questo le permisero e di studiare di portare avanti il suo amore per lettere.
Grazie Nathaniel, il figlio dei Wheatley che fu il suo principale precettore, imparò il latino, la storia, la geografia, l’inglese, la religione e la Bibbia. Fu poi battezzata alla Old South Meeting House, la famosa chiesa congregazionista dove si tenne nel 1773 lo storico Boston Tea Party in cui i coloni protestarono contro le nuove tasse inglesi.
L’emancipazione dalla schiavitù
Phillis Wheatley si distinse già da giovanissima per il suo amore per la scrittura iniziando a comporre elegie per i giornali locai. Nel 1770, nonostante la condizione di schiavitù, divenne famosa in tutto il paese grazie ad una poesia dedicata al fondatore del metodismo George Whitefield.
Nel 1772 la Whitley era nota e ammirata per le sue poesie da diversi persone importanti come lo stesso futuro primo presidente Usa George Washington. Nonostante questo a causa del razzismo e dalla disparita di genere fu costretta dimostrare il suo talento in tribunale perchè a Boston nessuno credeva che una schiava di colore potesse scrivere simili poesie.
Per questo dovette superare l’interrogatorio e l’esame di un gruppo di eruditi e personalità importanti della sua città che era composto da John Erving, il Reverendo Charles Chauncey, John Hancock, il governatore dello stato Thomas Hutchinson e il suo vice Andrew Oliver. Questi rilasciarono alla Wheatley un attestato che dimostrava il talento della giovane poetessa e che venne inserito nel suo libro di poesie.
A Bosto però nessun editore voleva pubblicare la sua raccolta di poesie per questo la sua silloge poetica intitolata “Poems on Various Subjects, Religious and Moral” venne pubblicata a Londra nel 1773 grazie all’intervento di Selina Hastings, la Contessa di Huntingdon, che era sostenitrice dell’abolizionismo.
La pubblicazione fece diventare la Wheatley la prima schiava afroamericana a pubblicare un libro. Un risultato importante che assieme alla fa conquistata le valse l’affrancamento dalla schiavitù il 18 ottobre 1773.
Le poesie della Wheatley
Le poesie di Phillis Wheatley sono scritte per lo più in stile molto formale e rispettando in canoni della sua epoca. I suoi temi preferiti erano quelli morali, cristiani, classici e astratti.
Non mancano poi molti versi dedicati a personalità famose del suo tempo e alcuni riferimenti alla schiavitù e alla sua condizione sociale. Basti pensare alla sua poesia più famosa intitolata “On being brought from Africa to America” i cui versi finali, come riportato da Poetry Foundation, recitano: “Ricordatevi cristiani, negri, neri come Caino, possono essere raffinati e unirsi al coro angelico”.
Stefano Delle Cave
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