Si chiama “Fotogrammi di moda italiana: dagli anni ’50, l’Italia che veste il cinema internazionale”, ha inaugurato ieri ed è una mostra cura di Stefano Dominella. Grazie al presidente onorario della Maison Gattinoni, nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga sarà disponibile dal 12 novembre al 18 gennaio 2025. L’esposizione è organizzata da Maria Luisa Pappalardo, la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga. A raccontare il binomio cinema-moda sarà rappresenta uno strumento efficace e suggestivo per far conoscere e promuovere il Made in Italy nel mondo.

“Fotogrammi di moda italiana”, la mostra che racconta la moda nel cinema italiano

Questa particolare mostra racconta gli anni Cinquanta. Proprio in questo periodo il cinema iniziò a mostrare al mondo gli albori della nuova tendenza couture che stava nascendo a Roma e in Italia. Una tendenza che ha fatto affermare il Made in Italy nel mondo. Proprio in quegli anni Cinecittà riaprì i battenti (anche grazie al piano Marshall), e lo studio cinematografico divenne set tantissimi kolossal storici. La capitale diventò così una vera e propria Hollywood sul Tevere. I divi del cinema divennero fondamento della moda italiana per farsi conoscere dal resto del mondo. Così, le star di Hollywood cominciarono a indossare le creazioni delle allora nascenti case di moda italiane. Non dimentichiamoci infatti del matrimonio dei due attori Linda Christian e Tyrone Power, celebrato a Roma nel 1949. La Capitale fu scenario di un evento mediatico senza precedenti: l’abito fu confezionato su misura dalle celebri Sorelle Fontana per la sposa, e dalla sartoria romana Caraceni per lo sposo.

Come ben sappiamo, dagli anni ’50 a oggi, il grande schermo è una vera e propria passerella per capolavori dei più celebri creativi italiani. E ancora oggi, il made in Italy è parte integrante dell’industria cinematografica. Il percorso della mostra racconta la storia attraverso 41 abiti, firmati da celebri couturier, stilisti e atelier (a partire da Fernanda Gattinoni) come Emilio Schuberth, Sartoria Peruzzi, Annamode Costumes, Irene Galitzine, Laura Biagiotti, Guillermo Mariotto. I pezzi provengono da importanti archivi storici privati ,e dall’archivio storico personale del curatore.

Marianna Soru

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