Ormai si trovano in ogni scaffale di profumerie. Come sempre in Corea ci vedono lungo, e hanno trovato un modo geniale di unire due prodotti in uno. Il primo è il famosissimo pad, il cosiddetto dischetto di cotone. Ma, per evitare il singolo utilizzo o spreco, ecco che nascono i pad coreani. Si tratta di un prodotto dalle molteplici funzioni: i pad viso sono infatti imbevuti di siero, possono avere anche una funzione esfoliante o illuminante. Quali sono i brand migliori? Sicuramente quelli coreani, acquistabili su Sephora, ma anche marche più note come Pixie hanno la loro versione. Brand europei e italiani, come ad esempio the Organic Shop, si sono lanciati in questo nuovo mercato.

Quali sono i migliori pad viso e perché usarli?

Il principio è quello di sostituire il tonico. Per la verità, la loro prima funzione era una sorta di upgrade delle salviette struccanti. Mano a mano che ne uscivano diverse versioni, il loro campo di utilizzo è diventato più ampio. Sono molto famosi quelli esfolianti, caratterizzati da un tessuto più ruvido rispetto agli altri. I principi attivi sono di solito acidi della frutta, come AHA e BHA. Per eseguire un’azione esfoliante o illuminante, sono spesso abbinati ad attivi astringenti. Questi ultimi opacizzano la pelle e minimizzano le imperfezioni. Il bello di questi prodotti è che si prestano a qualsiasi tipo di pelle, comprese anche quelle delicate e a tendenza acneica. Infatti hanno spesso lati complementari, esfoliazione da una parte e effetto idratante dall’altra.

La loro prima funzione era quella di essere utilizzati al posto del tonico o dell’essenza. I primi a nascere corrispondono a un passaggio della skincare a cui le coreane non rinunciano mai, quello del tonico. La loro reale funzione, almeno per le donne più mature, era quella di essere imbevuti di “essenza”, una tratta di una mist ricca di principi attivi che idrata, nutre e illumina. Un passaggio che in Occidente è ancora poco famoso. Ultimissimo step è come ben sappiamo il tonico, che le più giovani usano meno, mentre per molte è ancora il gesto finale della quotidiana routine di bellezza.

Marianna Soru

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