Cala il sipario sul Fondaco dei tedeschi, la chiusura avverrà all’inizio del prossimo anno e 226 lettere di licenziamento sono già state inviate ai dipendenti del mall situato nel cuore di Venezia, con vista sul ponte di Rialto, da parte della proprietà di Dfs group, controllata da Lvmh.
A darne notizia è stato nel pomeriggio l’assessore allo sviluppo economico del Comune di Venezia, Simone Venturini, il quale ha dichiarato che: «Abbiamo appreso oggi, con grande disappunto e preoccupazione, della decisione di Dfs group di cessare tutte le sue attività commerciali in Italia. Ciò comporta la chiusura dell’attività che Dfs ha all’’interno del Fontego dei tedeschi. Una scelta che avrà un impatto drammatico per 226 persone, oltre all’indotto, del nostro territorio e per le loro famiglie». Sono immediatamente partite le convocazioni delle organizzazioni sindacali per mettere in campo tutte le iniziative possibili per salvaguardare il percorso professionale dei dipendenti. «Ci confronteremo immediatamente con la Regione Veneto e con le altre istituzioni interessate dalla vertenza. Ci amareggia il fatto di non aver ricevuto alcun tipo di preavviso, altrimenti come amministrazione comunale ci saremmo adoperati per individuare, insieme a tutti i soggetti coinvolti, possibili percorsi alternativi e diversi da una così drastica soluzione», ha aggiunto l’assessore del comune di Venezia.
La notizia è stata quindi confermata dalla proprietà tramite una nota: «Dopo un’attenta valutazione, il gruppo Dfs ha deciso di chiudere le attività commerciali presso il Fondaco dei Tedeschi a Venezia e di non rinnovare il contratto di locazione, che scadrà a settembre 2025». A causare la decisione del mancato rinnovo sarebbe stata la ristrutturazione generale intrapresa dal gruppo in conseguenza: «Alla situazione e alle prospettive economiche molto critiche che Dfs e il settore del travel retail stanno affrontando a livello globale e, in particolare, dai risultati negativi del negozio di Venezia». Si tratta di un epilogo inatteso per la struttura avviata nel 2016, al termine di una ristrutturazione commissionata sette anni prima dal gruppo Benetton, proprietario dell’immobile, allo studio olandese Oma di Rem Koolhaas, all’epoca fiancheggiato da Ippolito Pestellini Laparelli. Il Fondaco era diventato una parte importante dell’esperienza di luxury shopping nel centro storico della città lagunare, integrando un’offerta d’alta gamma fino ad allora circoscritta all’area compresa tra piazza san Marco e campo san Moisè. Oltre ai grandi marchi di moda, nei vari piani del Fondaco sono presenti diverse attività legate al food e alla ristorazione. Ora il Fondaco rimarrà aperto per una parte del primo semestre 2025, in attesa dei lavori di disallestimento.