Nello spazio di LetteralMente Donna una donna eccezionale che ha saputo distinguersi per il suo talento musicale nonostante le pressioni familiari e i pregiudizi della sua epoca. Il suo nome è Fanny Mendelssohn e questa è la sua storia.

Fanny Mendelssohn, un talento precoce e i pregiudizi familiari

Citando il nome di Mendelssohn tutti si ricorderanno di Felix, il famoso compositore tedesco. Restando nel campo della musica c’è un’altra musicista importante da tenere in considerazione ed è Fanny Mendelssohn, la sorella maggiore di Felix che non ha avuto le stesse possibilità del fratello dati i pregiudizi di genere della sua epoca ma è riuscita nonostante tutto a ritagliarsi un posto nel panorama musicale di primo piano. Il talento di questa donna, morta a soli 42 anni per un ictus fulminante, si è manifestato precocemente. Questo grazie ai genitori che non ostacolarono la sua propensione per la musica ma la aiutarono a coltivarla. La Mendelssohn studiò da prima con la madre poi importanti maestri come Marie Bigot a Parigi e Ludwig Berger a Berlino. Poi a soli 13 anni diede prova di grande abilità nella memoria musicale eseguendo a memoria 24 preludi dei Bach.

Nonostante questo Fanny Mendelssohn dovette lottare contro tutti i pregiudizi della sua epoca riservati alle donne specialmente nella sua famiglia. Infatti, nonostante le avesse permesso di avere la stessa educazione musicale del più famoso fratello minore, il padre fu il primo ad ostacolare la sua ascesa professionale. Basti pensare che nel 1820, come riportato da Enciclopedia delle donne, le scriveva in una lettera: “Forse la musica sarà la professione di Felix. Laddove per te non dev’essere nient’altro che un ornamento e mai la base su cui poggia la tua esistenza e la tua attività”. Con il fratello, con il quale condivise per tutta la sua breve vita la passione musicale e di cui si fidò ciecamente, le cose non andarono meglio. Felix infatti non riteneva opportuno che la sorella pubblicasse per questo pubblicò a nome suo quattro libri per pianoforte e sei lieder composti dalla sorella.

La forza della musica

Nonostante il pregiudizio e gli ostacoli alla sua carriera Fanny Mendelssonhn non smise mai di scrivere e suonare musica. Ad aiutarla fu anche, nonostante l’opposizione della famiglia, il matrimonio con il pittore e poeta Wielhelm Hensel da cui ebbe un figlio che la incoraggiò la aiutò a proseguire la sua attività. I due coniugi ebbero l’intuizione di portare avanti l’attività dei Sonntagskonzerte, i salotti musicali domenicali in cui il padre di Fanny faceva esibire pubblicamente i figli, promuovendo ad un pubblico di grandi musicisti sia i lavori dei Mendelssohn che quelli di grandi autori del passato come Mozart e Bach.

In totale la Mendelssohn compose 500 opere tra cui diversi lieder, complessi per brani per pianoforte, musica da camera come il “Trio per pianoforte e archi” e sinfonie come l’“Ouverture in do maggiore”. Lo stile delle sue composizioni richiamano il virtuosismo del grande pianismo ottocentesco e il precedente stile settecentesco con forti richiami a Bach. Proprio questo suo essere ponte di collegamento tra un certo estetismo tedesco passato e il presente romantico conferma il ruolo di primo piano questa donne apprezzata tantissimo dai contemporanei ebbe nelle sua epoca.

La scelta del 1846

Un anno prima di morire, nel 1846, Fanny Mendelssohn sfogò finalmente le sue frustrazioni verso il fratello che non l’aveva mai incoraggiata a pubblicare in una lettera che gli scrisse dopo aver preso la decisione di pubblicare alcune sue opere senza la sua approvazione e sfidando le convenzioni dell’epoca. Infatti nel testo della lettera si legge che: “Ho ricevuto un’ottima offerta da Herr Bock per i miei Lieder e ho finalmente prestato orecchio alle sue allettanti condizioni. Spero di non dispiacerti, visto che non sono una vera femme libre…. Spero che tu non ti senta offeso in nessun modo, visto che ho agito, come puoi vedere, in modo completamente indipendente, e in modo da risparmiarti ogni momento spiacevole. Se l’impresa riuscirà, ovvero se al pubblico piaceranno le mie composizioni, so già che sarà un grande incoraggiamento per me, qualcosa che ho sempre desiderato avere per azzardarmi a pubblicare”.

Stefano Delle Cave

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