“Liberi e uguali!” E’ con questo proclama che Piero Grasso ufficializza la sua discesa in campo a capo della sinistra. Liberi e Uguali sarĂ  anche il nome della coalizione, resta da capire chi ne farĂ  parte. Presenti all’Atlantico di Roma: Pippo Civati, D’Alema e Bersani, grande assente Giuliano Pisapia ma era un’assenza annunciata.

 

I Leader di Liberi e Uguali (foto dal web)

La diffidenza quando si parla di coalizioni a sinistra è d’obbligo, dopo l’Ulivo tutti i tentativi di unire le forze “progressiste” sono miseramente falliti. Tzipras, Sel e sinistra italiana sono solo alcuni dei partiti che dopo un iniziale entusiasmo da congresso sono naufragati verso i lidi del 2,3 o 4 percento. Forse questa volta il progetto potrebbe essere destinato a risultati migliori. Se non altro impensierisce Renzi, il quale sostiene che Liberi e Uguali non supererĂ  i 20 deputati. Sarebbe giĂ  di per se un numero rilevante, di conseguenza lo scherno del segretario nasconde un’apprensione fino ad ora mai espressa. Un’altra arma dell’ex premier è lo “spauracchio D’Alema”, ospite da Fazio, Renzi pone l’attenzione sulla reale leadership del neonato partito sostenendo che Grasso sia di fatto il “prestanome” di D’Alema. Va detto che di fatto le due anime del nuovo progetto Mdp e Sinistra Italiana non si sciolgono, mantenendo i loro apparati. Ciò potrebbe alimentare l’idea che Grasso sia appunto nient’altro che un simbolo prestato alla causa. L’ex magistrato è sicuramente una personalitĂ  specchiata, ha fatto parte del pool antimafia di Falcone e Borsellino per poi rivestire ruoli di rilievo all’interno della DIA. I precedenti tentativi di candidare una ex toga non sono finiti bene, basti pensare a Di Pietro e Ingroia. Tuttavia in questo caso il profilo di Grasso suggerisce cautela nel giungere a facili conclusioni. L’attuale situazione del paese ha creato un immenso popolo di indecisi, scontenti e disincantati. Una marea di voti che in parte sono andati ai Pentastellati ma in stragrande maggioranza sono rimasti inespressi. Di conseguenza Liberi e Uguali potrebbe giovarne, lo potrĂ  fare se sarĂ  in grado di portare a termine la “ricerca” di cui parla Speranza dal palco di Roma. Una ricerca volta a trovare la chiave del rinnovamento delle sinistre a livello internazionale in un momento che richiede l’impegno per quei valori tanto cari alla fu “cosa rossa”. Speranza conclude il suo intervento con una serie di “noi siamo”: “noi siamo quelli del lavoro”, “noi siamo quelli del 4 Dicembre”, “noi siamo quelli dei diritti”. Saranno anche quelli che vinceranno?

Liberi di provarci. Uguali agli altri prima di loro?