Isabella Rossellini, in una lunga intervista con Deadline, ha parlato del suo ruolo in Conclave, il nuovo film di Edward Berger e basato sull’omonimo romanzo di Robert Harris. La sua Suora Agnes è una suora silenziosa incaricata di prendersi cura dei cardinali mentre si incontrano per eleggere un nuovo Papa dopo che il precedente muore in circostanze misteriose. Mentre i candidati, schierati dal cardinale Lawrence (Ralph Fiennes), pugnalano alle spalle e pianificano strategie, Suor Agnes costudisce informazioni cruciali. Girato prevalentemente a Cinecittà e nella Reggia di Caserta, il film vede protagonisti, tra gli altri, Ralph Fiennes (il cardinale Thomas Lawrence), Stanley Tucci (il cardinale Aldo Bellini), John Lithgow (il cardinale Joseph Tremblay), Sergio Castellitto (il cardinale Goffredo Tedesco). La trama ruota intorno alla morte del Papa e il conclave che deve essere organizzato per eleggere il suo successore. Man mano che si procede con la votazione, si scopre che il defunto Pontefice aveva un segreto che deve essere svelato.
Isabella Rossellini ha parlato, tra le altre cose, su cosa l’abbia convinta di Conclave. “La sceneggiatura era avvincente. L’ho letta più volte, soprattutto il finale. È un finale molto sorprendente che ho trovato molto toccante perché penso che il nocciolo del film riguardi il dubbio. Tutte queste discussioni politiche tra i cardinali sembrano molto simili alle discussioni politiche che stiamo vivendo in questi giorni in America. Ma riguardano anche corruzione e ambizione personale. Si vedono molti strati della natura umana. E infine, quando pensi che tutti i dubbi siano risolti, eleggono un papa e il dubbio ritorna.” “Quando ho visto il copione – spiega la Rossellini – l’ho dovuto leggere diverse volte e ho anche chiamato il mio agente per chiedergli un chiarimento. ‘Ho capito bene?’, ho detto.” ha raccontato all’ANSA.
Isabella Rossellini racconta il suo Conclave
Ha continuato poi a parlare della sua vocazione di attrice in una famiglia come la sua. “Non so se avevo una vocazione così potente come quella di suora, più di ogni altra cosa mi è piaciuto narrare. Avrei voluto essere una regista prima, invece di restare solo un’attrice. Sono una narratrice. Lo attribuisco al fatto che appartengo a una generazione in cui non c’erano troppe donne registe. Mia madre un giorno mi sussurrò che pensava di poter fare la regista, soprattutto quando era più grande e sempre a casa, morendo dalla voglia di avere un lavoro. Penso che avrebbe potuto essere come Laura Dern, una mia cara amica, che compra libri e sviluppa il materiale da sola. Ma è un cambiamento generazionale; non è che mia madre fosse inferiore a Laura, ma non le è venuto in mente.“
Oltreoceano stanno già ipotizzando su una possibile candidatura dell’attrice al premio Oscar nonostante il suo basso screentime, di appena sette minuti e 51 secondi. il suo ruolo si allinea perfettamente con l’intento originale delle categorie delle attrici e degli attori non protagonisti. Questa sarebbe la prima nomination per Isabella Rossellini, se mai dovesse avvenire. E un eventuale vittoria la renderebbe anche parte di uno storico duo da Oscar, dato che sua madre, Ingrid Bergman, vinse un Oscar come attrice non protagonista con 16 minuti e 57 secondi di tempo sullo schermo in “Assassinio sull’Orient Express” del 1974. Conclave è già uscito negli Stati Uniti e per Berger, il regista il cui adattamento di Niente di nuovo sul fronte occidentale ha vinto l’anno scorso 4 Oscar su 9 candidature, potrebbe di nuovo arrivare il riconoscimento cinematografico più grande.
Alessandro Libianchi
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