I ritiri di Alfano e Pisapia complicano la formazione di una coalizione di centrosinistra. Ma il segretario Renzi va avanti. Prodi nutre ancora speranze, Fassino continua a trattare con Liberi e Uguali.
Nemmeno gli addii di Giuliano Pisapia e Angelino Alfano sembrano preoccupare Matteo Renzi. Ieri sera, intervenuto alla trasmissione Quinta Colonna, il segretario del PD ha dichiarato:
«Noi andremo alle elezioni con una lista di centro, anche se Alfano non sarà candidato, con una lista di sinistra, anche se Pisapia non sarà candidato, e poi vedremo se anche altri: spero si possa fare l’accordo con la lista +Europa di Bonino e Magi».
Ha inoltre aggiunto di non mollare la partita sull’unità, ma di non volere ricatti o ammucchiate, dando una stilettata al centrodestra:
«Abbiamo cercato fino all’ultimo e cercheremo fino all’ultimo un accordo con più soggetti possibile. Ma preferisco la chiarezza di dire che ognuno si presenta agli elettori con sua linea che fare ammucchiate come fanno altri. Tra Salvini e Berlusconi è vero amore o sono li solo per esigenza e cambiano idea?»
Intanto Romano Prodi, dal palco di “Più Libri Più Liberi”, ha risposto a diverse domande riguardo la situazione del centrosinistra: «Non tutte le frittate finiscono con il venir bene», aggiungendo che però non si può dare per abortita una coalizione di centrosinistra perchè «i cambiamenti sono troppo recenti per dare un giudizio definitivo. Aspettiamo»
Riguardo l’abbandono dell’ex sindaco di Milano il Professore ha aggiunto «Pisapia non aveva deciso. Aveva studiato il campo e poi ha concluso che non era cosa» aggiungendo che comunque i tentativi di unità proseguiranno «Il processo va avanti. Si tenterà di nuovo perché è un processo importante ed utile al Paese. Pisapia ha esplorato e non ha trovato in se stesso o nel gruppo di riferimento motivazioni per andare avanti. E questo mi dispiace».
Sulla stessa lunghezza d’onda Piero Fassino, che continua a dialogare con i partiti della lista Liberi e Uguali: «Mi rammarico della decisione di Giuliano Pisapia ma resta intatta la nostra volontà di dare corso ad una coalizione di centrosinistra aperta, plurale e inclusiva».
Dall’altro lato del PD, invece, il compito di tenere agganciata Alternativa Popolare è affidato a Beatrice Lorenzin. Già da prima dell’addio di Angelino Alfano alcuni esponenti – soprattutto Lupi e Formigoni – hanno manifestato l’intenzione di rientrare nei ranghi del centrodestra. Il Ministro della Salute è contraria: è convinta si possa creare una forza centrista e teme che, in un accordo con FI e Lega, il suo partito sia costretto a prendere le briciole.
Marco Toti