Lady Gaga, nelle ultime ore, annulla le 10 date europee del Joanne World Tour. La stravagante cantante americana, dallo stile camaleontico e imprevedibile, è affetta da Fibromialgia: la malattia invisibile senza onorificenze.

 

”Five foot two”, il documentario in esclusiva su Netflix, ci aveva già fornito una finestra, da cui spiare, sulla vita personale di Lady Gaga. Un excursus sulle abitudini della straordinaria artista, fatte di stacanovismo e perfezionismo inamovibili, e sulla maturazione di insicurezze radicate ed evolute in consapevolezze più rassicuranti. La novità, in termini di mettersi a nudo nel rispetto di una vulnerabilità che sembra chiedere giustizia, è inscenata dall’interpretazione spontanea della sofferenza.

Gaga, conscia di essere un personaggio “noto” nel bene e nel male che questa condizione comporta, si racconta attraverso immagini che svelano scorci di vita intrisi di dolore. 

 

Quando la scelta di virare la propria carriera artistica sul versante dell’opinabilità delinea la tua condotta globale, qualsiasi forma di “esposizione” rischia di essere considerata semplice ed esente da sforzi di sorta, abituata e avvezza al giudizio in senso lato. Niente di più sbagliato. 

 

Schiudersi su debolezze reali, mettersi sotto i riflettori per richiamare l’attenzione su patologie ignorate e guardate con diffidenza, non è mai facile. Un aspetto che prescinde da quanto possa essere gonfio il proprio portafogli.

 

La Fibromialgia, cari profani, è vile. Senza troppi virtuosismi e giri di parole superflue. E’ anche una cozza, di quelle da cui non puoi liberarti, che ti segue in ogni passo che compi, modifica i tuoi progetti, altera le tue percezioni. Nei periodi in cui ti illudi di averla sedata, quando meno te lo aspetti, inveisce con energia e ti immobilizza attaccando ogni singolo centimetro del tuo corpo. L’intenzione è quella di ricordarti che lei non ti abbandonerà neanche se preghi in sanscrito volteggiando su un piede solo. 

La Fibromialgia secondo Brooke Shaden

 

La Fibromialgia non ha un volto definito. Non ha natali conosciuti. Opera in maniera silente e micidiale, come i migliori villain descritti nelle storie, non lascia tracce tanto visibili come le ferite che ti infligge. Lei gioca sulla credibilità: la tua. 

 

La Fibromialgia secondo Brooke Shaden

 

Come in ogni episodio di violenza subita, tu, da vittima, sei ossessionato da un dubbio ambivalente: parlarne o nasconderlo. Nel primo caso, investiresti di responsabilità e aspettative, spesso disattese, la persona a cui hai confidato la tua battaglia. Nel secondo, il più quotato, eviti di farne accenno come ad un qualcosa che ti riguarda. La conseguenza è l’oscurantismo e la svalutazione di una nemica temibile le cui malefatte vengono solo accennate su wikipedia, in un freddo elenco di innumerevoli sintomi.

 

La Fibromialgia secondo Brooke Shaden

 

La Fibromialgia ha bisogno di un compromesso. E tu, forgiato dal fuoco di mille scontri, devi stabilire le regole. In un percorso di tacita convivenza forzata, mai identificarsi l’uno con l’altro. Tu non sei la Fibromialgia, lei non è te. Imparerete a conoscervi col tempo, verrete a conoscenza dei punti deboli di ognuno, potrai ridurre il valore della carta della sua imprevedibilità, mitigherai talvolta l’effetto delle conseguenze di un impatto frontale, capirai quando è il caso di sventolare bandiera bianca e quando sarà possibile infliggerle un danno epico. 

 

“Devo mettere me stessa e il mio benessere al primo posto”.

 

Le parole di Lady Gaga che, costretta dalle circostanze, spiega su Twitter il suo essere profondamente rammaricata per la decisione che vede annullati i concerti in cui si sarebbe esibita a Londra, Manchester, Svizzera, Germania, Svezia, Danimarca e Francia. 

 

Un’immedesimazione naturale, quella con la talentuosa trentunenne, da parte di tutti gli affetti da questa insidiosa e avvilente patologia. Lady Gaga, dotata della voce più forte del coro per ovvi motivi, ha destato l’opinione pubblica su una Sindrome che di considerazione ne ha sempre avuta ben poca. 

 

Pare che Umberto Tirelli, primario della Divisione di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano (PN), si sia offerto di proporre una terapia alternativa alla famosa artista. Una patetica  richiesta d’attenzioni o una tangibile possibilità di svolta?

Gioco. Partita. Incontro. Germanò, torna presto!

 

Cosa è la fibromialgia

 

ALESSIA LIO