Pausa per la nazionali in atto. Un periodo cupo per la maggior parte dei tifosi di calcio, date la minori emozioni offerte dalle selezioni dei CT. Non c’è miglior occasione, allora, per soffermarsi più attentamente ad analizzare alcune delle squadre più tifate del nostro campionato: Milan ed Inter.
Ve ne avevamo già parlato qualche settimana fa. Oggi possiamo aggiungere qualche particolare in più. Cominciamo dall’Inter. Rispetto ad allora i nerazzurri sono riusciti a scalare una posizione in classifica, quella più importante, l’ultima utile ad ottenere un pass valido per la UEFA Champions League della prossima stagione. Il tutto grazie ai 7 punti conquistati nelle ultime 4 partite. Un bottino non troppo ricco, ma sufficiente in combinazione alla discesa in classifica della Lazio. Dopo la brutta sconfitta col Genoa e alla facile (almeno sulla carta) vittoria casalinga con il Benevento, i primi segnali di ripresa arrivano dal pareggio interno con l’esaltante Napoli di Maurizio Sarri. La solidità difensiva dimostrata contro i partenopei è già stata un tratto caratteristico dell’Inter della prima parte di stagione, ma sembrava essersi persa in quei due maledetti mesi senza vittorie. Il cambio di passo definitivo sembra arrivato nell’ultima trasferta di Genova. Il secco 0-5 sul campo dei blucerchiati è probabilmente figlio delle nuove scelte di formazione di Spalletti che ne hanno fatto la fortuna in questo piccolo ciclo positivo. Non cambia il modulo, che rimane il 4-2-3-1, ma cambiano gli interpreti in alcune posizioni chiave. Non più Vecino-Borja Valero a formare la coppia di centrocampo, ma Brozovic e Gagliardini. A queste opzioni si aggiungano la titolarità di Rafinha nel ruolo di trequartista e l’aver ritrovato, semmai se ne fossero andati, i due fenomeni nerazzuri Perisic e Icardi per completare l’opera tattica. Non resta che aspettare per capire se queste opzioni reggeranno nel lungo termine.
Passiamo ai cugini rossoneri. Dall’altra parte di Milano si respira aria diversa già da diverso tempo. La nuova gestione Gattuso ha saputo riportare nel Milan la convinzione di poter ambire ai traguardi più importanti. La classifica delle ultime uscite riporta il Diavolo in seconda posizione, dietro solo alla Juve. L’ultima partita col Chievo ha poi messo in mostra una capacità che prima era sempre mancata: quella di saper ribaltare un risultato. Mai i rossoneri erano riusciti a rimontare uno score negativo sotto la gestione Montella. E non può essere un caso che a portare a compimento l’opera sia stato uno come André Silva, già decisivo a Marassi col Genoa. Perché, come detto nelle scorse settimane, uno dei più grandi pregi di Ringhio è quello di aver saputo lavorare bene sulla testa dei giocatori. Anche qui, solo il tempo ci dirà se quanto di buono fatto finora si confermerà nel lungo periodo. Aspettiamo, dunque, con ansia il recupero del derby per avere maggiori certezze di giudizio.
Riccardo Ciriaco