Strage in Siria. Ieri 100 persone sono morte, tra queste donne e bambini. La causa? Un presunto attacco chimico…
Tensione sempre più alta in Siria: ieri è stata attaccata la base aerea T-4, nella provincia di Homs, da un attacco missilistico che ha provocato morti e feriti. Almeno 14, conferma l’Osservatorio siriano per i diritti umani, tra cui soldati iraniani, sono stati uccisi. Secondo alcune fonti, il raid non è da collegarsi all’attacco chimico del 7 Aprile contro Duma che ha fatto decine e decine di morti, ma ad alcuni raid periodici condotti da Israele contro basi iraniane e di Hezbollah in Siria.
I media di stato siriani, per l’attacco alla base militare, dapprima avevano puntato il dito contro Washington, per poi accusare Israele. “L’attacco israeliano all’aeroporto T-4 e’ stato condotto da caccia F-15 che hanno sparato diversi missili dal territorio libanese”, così afferma l’agenzia di stampa Sana. Tesi difesa dal ministro della Difesa russo che si è detto convinto della responsabilità di Israele nello sgancio di 8 missili, di cui poi 5 intercettati in territorio Siriano.
Alla notizia dell’attacco, il Pentagono ha negato qualsiasi responsabilità, condannando il raid di sabato in cui sono stati uccisi civili innocenti e confermando: “sosteniamo gli sforzi diplomatici in atto per portare alle loro responsabilità coloro che usano armi chimiche, in Siria e altrove”. E inoltre, ha intimato al regime di Assad di doverla pagare per i suoi continui abusi dei diritti umani.
Donald Tump, infatti, durante una riunione de governo ha intimato che tutti pagheranno per l’uso di queste armi disumane: Israele, Irann e anche la Russia qualora ne fosse responsabile. Secondo il presidente americano Putin potrebbe essere complice del raid.
Il Cremlino è intervenuto mettendo in guardia gli USA dagli attacchi e affermando: “Lo sapete, abbiamo degli obblighi nei confronti della Siria e i nostri militari hanno già espresso i loro commenti”. Obblighi basati sul “nostro accordo concluso con il legittimo governo della Repubblica araba siriana su richiesta di questo governo, che è, per inciso, uno stato membro delle Nazioni Unite”.
Così gli Usa hanno chiesto al consiglio della Sicurezza dell’ONU una nuova indagine indipendente sull’uso di armi chimiche in Siria, proprio dopo il presunto attacco a est di Damasco. Lo stato americano ha diffuso una bozza di risoluzione trai i Quindici che prevede una commissione Onu per accertare i responsabili di questi attacchi chimici. Testo già presentato a Maggio che però ha visto l’opposizione di Mosca, che ora molto probabilmente respingerà di nuovo.
Il Consiglio di sicurezza, dunque, si riunirà alle ore 15 locali, per capire e costatare i responsabili di questi torti contro l’umanità. Inizialmente erano state chieste due riunioni rivali, una dagli USA con altri 8 membri: Francia, Gran Bretagna, Kuwait, Svezia, Polonia, Perù, Olanda e Costa d’Avorio e una dalla Russia.
E’ atteso un nuovo scontro tra Mosca e Washington.
Claudia Colabono