È la prima volta nella storia della musica. Il rapper Kendrick Lamar vince il Premio Pulitzer con il suo album ‘DAMN’, già vincitore dei Grammy come Best Rap Album 2018.

Non era mai successo nella storia dell’ambitissimo premio americano, che un cantante rap vincesse il Premio Pulitzer per la Musica. Dopo oltre un secolo di Pulitzer Prize, Kendrick Lamar sfata questo mito e conquista la giuria con il suo disco ‘DAMN’. Già vincitore del Grammy come miglior album rap, ‘DAMN’ ha vinto il Pulitzer per la sua capacità di “offrire ritratti emozionanti sulla complessità della vita moderna degli afroamericani”. Definito dalla giuria “una virtuosa collezione di brani uniti da un’autenticità gergale e dinamismo ritmico”, ‘DAMN’ vanta importanti collaborazioni musicali. Gli U2 firmano il singolo XXX e Rihanna duetta con Kendrick Lamar in Loyality.

DAMN di Kendrick Lamar vince il Pulitzer per la Musica

La 102a edizione dei Pulitzer Prize segna un punto di svolta memorabile nella storia della musica. Nel 2018 il rap conquista per la prima il riconoscimento più ambito, entrando così nei ranghi della musica con la M maiuscola: quella legittimata, quella ufficiale. Con Kendrick Lamar e ‘DAMN’, il rap esce dalla clausura del ghetto per farsi patrimonio collettivo: di una nazione e di un pianeta intero. Fiero del suo disincanto, del suo sguardo schietto sul mondo e sulla gente, Kendrick Lamar abbatte un muro secolare, una tradizione consolidata. La musica della strada entra improvvisamente nei palazzi, così come avevano fatto tempo prima il jazz e il blues.

Kendrick Lamar, vincitore Pulitzer 2018

Con il Pulitzer Prize, Kendrick Lamar finisce nella schiera dei nomi che hanno fatto la storia della musica, insieme a Bob Dylan, John Coltrane e Duke Ellington. Idolo di una generazione, non soltanto afroamericana, Kendrick Lamar nasce a Compton, un sobborgo di Los Angeles situato sulla West Coast. Fucina di gang come i Bloods e i Crips, Compton è anche la patria del g-rap, un sottogenere rap caratterizzato da linguaggi espliciti e violenti. Già trent’anni fa con ‘Straight Outta Compton’, uno dei dischi più importanti della storia del rap, Eazy-E e Dr. Dre avevano denunciato la brutalità della vita nelle strade di Compton.

Kendrick Lamar
(Foto Credits: Variety)

“Vivere in un quartiere come Compton non è semplice: non puoi nasconderti, devi fare i conti con la realtà” aveva detto Kendrick Lamar. “Ma la musica mi dà una mano. Fare hip hop vuol dire uscire di casa e raccontare quello che succede”. A giudicare dalle grandiosi collaborazioni musicali e dai numerosi riconoscimenti, non ultimo il Pulitzer per la Musica, Kendrick Lamar è riuscito fin troppo bene nell’intento. Saper raccontare un mondo a chi non fa parte di quel mondo, è forse una delle imprese più difficili dell’arte in generale. Kendrick Lamar ce l’ha fatta. E la sua vittoria, forse, è un bella prova di cambiamento: un segno che qualcosa di buono, in questa America cieca e sopraffatta, si stia muovendo.