L’avevamo detto fin dalle prime battute che il Team Penske era uno dei candidati alla vittoria…e così è stato. Will Power è il primo australiano a scrivere il suo nome nell’albo d’oro dei vincitori.
Will Power è il 72esimo pilota a vincere la 500miglia, riportando alla vittoria la Penske dopo due anni di dominio Andretti Autosport. Il campione 2014 della Indycar si è imposto in una gara che ha visto diversi tra i protagonisti più attesi finire a muro e che si è giocata tutta sulla strategia nel finale.
Power, infatti, è tra quelli che hanno effettuato l’ultimo pit stop poco dopo la sesta e penultima Caution. In occasione dell’ultimo restart, avvenuto quando mancavano solamente sei tornate al termine, era in quarta posizione, primo tra quelli che sicuramente non avrebbero più dovuto fare soste.
Davanti a lui c’erano Oriol Servia, Stefan Wilson e Jack Harvey, con questi due che alla ripartenza sono riusciti proprio a scavalcare lo spagnolo. Nello spazio di un paio di giri però Power è riuscito a sbarazzarsi sia di Servia che di Harvey, con Wilson che però nel frattempo aveva costruito un piccolo margine. Tuttavia a causa dei pit stop, Power si è ritrovato davanti seguito da Carpenter che ha comandato per tanti giri ma non è riuscito a far nulla. Per il Team Penske si tratta della 17esima vittoria ad Indianapolis.
In terza posizione c’è Scott Dixon con la prima Dallara-Honda. Il portacolori della Ganassi Racing ha provato una strategia alternativa, fermandosi per l’ultimo pit stop in occasione della penultima caution, ma questo gli ha imposto una strategia di “fuel saving” che gli avrebbe lasciato delle chance di vittoria solo con un’ultima bandiera gialla più lunga.
Quarto posto per Alexander Rossi, autore di una rimonta strepitosa dal 32esimo posto in griglia, con una serie di sorpassi all’esterno davvero da urlo, che lo hanno reso il migliore tra i piloti della Andretti Autosport, davanti al compagno di squadra Ryan Hunter-Reay. Chissà se la qualifica fosse andata diversamente cosa sarebbe successo…Solamente ottavo invece il campione in carica Josef Newgarden, che ha chiuso alle spalle anche di Simon Pagenaud e di Carlos Munoz.
7 caution hanno animato la corsa e praticamente tutte hanno avuto per protagonisti dei big: il primo è stato Takuma Sato che al 48esimo giro ha tamponato il doppiato James Davison alla curva 3. Poi è stata la volta di Ed Jones al giro 58, con un testacoda ed un impatto a muro alla curva 2. Stessa dinamica dell’incidente che ha chiuso in maniera ingloriosa la carriera di Danica Patrick 10 giri più tardi.
La sequenza poi è proseguita con altri due nomi pesanti, quelli dei veterani Sebastien Bourdais ed Helio Castroneves, finiti entrambi a muro alla curva 4, rispettivamente al giro 139 ed al giro 147. Nello stesso punto ha regalato momenti di apprensione l’incidente di Sage Karam al 155esimo giro, perché dalla sua vettura si è staccata la ruota posteriore destra, che ha attraversato la pista, fortunatamente senza colpire nessuna delle vetture che transitavano.
L’ultima, a soli 11 giri dal termine, ha avuto per protagonista il veterano Tony Kanaan alla curva 2. Un peccato per il brasiliano della AJ Foyt Racing, che nelle prime fasi aveva battagliato al vertice prima di perdere colpi a causa di una foratura. Da sottolineare la 9°posizione di Robert Wickens alla sua prima 500miglia.
Con questa vittoria Will Power si porta primo in classifica davanti a Rossi e Newgarden, con il pilota di Andretti che è staccato di 2 punti. Tre piloti in soli 10 punti….e questo weekend si ritorna in pista a Detroit.