Come ogni martedì torna Motorland, ovvero l’approfondimento settimanale di Metropolitan riguardante il mondo dei motori. In questo numero ci sarà spazio per la Moto 3, Moto 2, MotoGP, Indycar, Porsche Carrera Cup Italia e DTM. Buona lettura!
Moto 3
Una volata a due ha sancito la vittoria dello spagnolo Martin, scortato sul traguardo a distanza di 43 millesimi da Bezzecchi e Di Giannantonio, con il gruppone a seguire leggermente distaccato.
A differenza degli altri anni, questi tre hanno saputo imporre un ritmo altissimo riuscendo a staccarsi progressivamente dagli altri piloti, continuando a scambiarsi le posizioni a suon di staccate e sorpassi favolosi. Anche alle loro spalle la lotta è stata serrata, con quasi 20 piloti raggruppati in poco più di due secondi.
fonte: moto3.comC’è stato anche un piccolo brivido, quando verso metà gara il trio di testa si è visto attraversare la strada da un leprotto: fortunatamente tutto è filato per il verso giusto. Grande la prestazione dei nostri piloti, con ben 8 piloti nei primi 10.
Nella classifica iridata al comando c’è ancora Bezzecchi con tre punti di vantaggio su Martin con Di Giannantonio a meno 8 e Canet a meno 22.
Moto 2
La fantastica pole del sabato di Mattia Pasini ha illuso un po’ tutti quelli che si aspettavano ancora una vittoria tricolore nella middle class. A spuntarla è stato Oliveira, autore di una gara magistrale incoronata da una partenza da 10 e lode. Partito dalla quarta fila, alla prima staccata si trova in quarta poszione.
Il rammarico di Pasini è grande, perché scivola alla San Donato proprio mentre era in testa al GP imponendo un gran ritmo. A quel punto Oliveira e Baldassarri si sono ritrovati a giocarsi la vittoria con un duello spettacolare, con sorpassi da brivido sparsi un po’ su tutto il circuito. Baldassarri purtroppo durante l’ultima tornata commette una piccola sbavatura che gli costa la vittoria. Resta comunque una grande gara da parte di tutti!
Alle loro spalle ci sono Bagnaia e Mir, avvicinatisi grazie alla bagarra tra i primi due. Decisamente più attardato Marquez e poco partecipe alla lotta per il podio. Positiva la presenza di ben 5 piloti italiani nella top ten: Marini settimo, Locatelli ottavo e Corsi decimo. Out Manzi e Fenati.
Classifica mondiale: Bagnaia comanda ancora con 13 lunghezze di vantaggio su Oliveira. Baldassarri accusa 27 punti di distacco davanti a Marquez.
MotoGP ( a cura di Luca Luppino)
Jorge Lorenzo conduce una gara perfetta al Mugello partendo dalla seconda piazza. Il maiorchino sorpassa Rossi al via e poi scappa. Ducati completa una doppietta fantastica grazie al secondo posto di Dovizioso. Marquez fuori dalla zona punti.
Fin dall’inizio della corsa si era capito che le gomme sarebbero state protagoniste. Molto diverse le scelte tra i vari piloti. Si è visto un Jorge Lorenzo con una soft al posteriore contro un Marquez con la hard al posteriore. Scelte variegate che, come ci si aspettava, hanno caratterizzato questa corsa.
Racconto della gara
Partenza a razzo di Jorge Lorenzo che conquista la prima posizione. Marquez sale in terza posizione dopo un’entrata un po’ troppo aggressiva su Petrucci cadendo in ottava posizione. Lorenzo prova subito a scappare grazie alle gomme più soffici, ma Rossi, Marquez e Iannone non concedono nulla.
Marquez sale in seconda posizione al terzo passaggio alla San Donato, ma Rossi rimane in scia allo spagnolo. Nei primi giri i quattro di testa provano subito a scappare, ma Dovizioso è abile a ricucire portandosi dietro Rins e Petrucci. Nel frattempo, sono numerosi i ritiri tra cui quelli di Pedrosa e Redding.
A diciannove giri dalla fine il fattaccio.
Marc Marquez arriva lungo alla Scarperia Palagio e finisce nella ghiaia. Lo spagnolo si rialza e rientra in diciottesima posizione permettendo a Rossi di salire in seconda posizione. Rossi viene però scavalcato poco dopo da Dovizioso e da Iannone.
Jorge Lorenzo prova a scappare dal gruppetto con Dovizioso e Iannone che si lanciano all’inseguimento. Valentino Rossi perde qualche metro di troppo dal terzetto di testa rimanendo in quarta posizione, incalzato da Petrucci. Iannone commette un errore nel T3 facendo riavvicinare Rossi e Petrucci. Petrux riesce a scavalcare entrambi salendo al terzo posto con Rossi che scala in quinta posizione.
Le ducati traggono grande beneficio dalla lotta per il terzo posto. Lorenzo mantiene quasi due secondi di vantaggio su Dovizioso con il #04 che stacca definitivamente gli inseguitori. Nel frattempo sale Rins dalla sesta posizione e scalvalca Iannone e Rossi installandosi in quarta piazza. Petrux prova a sfruttare la situazione guadagnando qualche metro.
A sette giri dalla fine Rossi sfrutta un errore di Alex Rins portandosi in quarta posizione. Petrucci viene scavalcato alla Materassi da Rossi ed alla Casanova Savelli da Iannone scendendo in quinta posizione. Vistoso calo di gomme di Petrucci a soli sei giri dal termine. Rossi e Iannone provano a staccarsi dagli altri con il pilota Suzuki che prova a passare il #46.
La lotta per il terzo posto si risolve al penultimo giro quando Valentino Rossi, dopo l’ennesimo tentativo alla San Donato di Iannone, riesce a staccare il pilota di Vasto. Dovizioso nel finale accusa un problema, ma riesce comunque a chiudere al secondo posto completando una doppietta per Ducati.
Analisi della gara
La Ducati c’è. Gara eccezionale quella condotta dalle moto della scuderia di Borgo Panigale con un Jorge Lorenzo più forte delle voci di mercato. Il pilota spagnolo è stato in grado di conquistare la sua sesta vittoria in Moto GP al Mugello. Il rapporto con la Ducati sembra sulla via del tramonto, cambierà qualcosa dopo oggi?
Valentino Rossi oggi ha colto il migliore risultato possibile davanti allo strapotere della Ducati. Il Dottore non poteva fare di meglio, abile a sfruttare l’errore di Marquez prima e capace poi di tenere dietro le due Suzuki nel finale. Un ottimo weekend che lo rilancia nel mondiale. Yamaha che, però, sembra molto indietro rispetto a questa Ducati con un Vinales ancora in ombra.
Prestazione da incorniciare anche per le due Suzuki. Andrea Iannone ed Alex Rins hanno lottato fino alla fine per una posizione sul podio, ma hanno dovuto lasciare il passo a Valentino Rossi. Situazione opposta in casa Honda HRC con Pedrosa caduto nel corso del primo giro e Marc Marquez che chiude fuori dalla zona punti. Servirà riordinare le idee in casa Honda anche se Marquez mantiene 23 punti di distacco su Valentino Rossi.
Piccola nota negativa di questo weekend. Molto brutto sentire fischiare un pilota come Jorge Lorenzo che, quest’oggi, ha concluso una gara pressoché perfetta. Altri episodi negativi verificatisi nelle ultime ore non sono degni di alcuna citazione.
Indycar Detroit: Dixon vince gara 1. (A cura di Alessandro Patanè)
Quando l’esperienza chiama Dixon risponde e arriva la 42°vittoria in carriera la prima nel campionato che lo proietta nella lotta mondiale con una Chevrolet in grosse difficoltà e con un Newgarden anonimo e Power il più veloce dei piloti Chevrolet. Rossi diventa quindi il nuovo leader del mondiale. Una partenza regolare ha visto Marco Andretti difendere su Dixon, Robert Wickens Alexander Rossi e Ryan Hunter-Reay.
Will Power ha perso le due posizioni su Rahal Letterman Lanigan Racing-Hondas di Takuma Sato e Graham Rahal (l’unico pilota a iniziare con i neri) mentre James Hinchcliffe e Spencer Pigot hanno completato la top 10. Dietro a loro, Ed Jones ha preceduto Josef Newgarden , Tony Kanaan e Simon Pagenaud. Newgarden si è fermato al 6 ° giro e Hinchcliffe un giro più tardi, poi ha ricevuto una penalità drive-through per una ripartenza imprecisa. Rossi è avanzato al terzo posto davanti a Wickens ma Hunter-Reay è tornato sesto dietro a Sato.
Wickens poi è entrato nei box per la sua prima sosta, così come Kanaan. Al 9 ° giro, è stato il turno di Hunter-Reay. Andretti, non è riuscito a scappare da Dixon e Rossi e Rahal ha superato rapidamente il compagno di squadra Sato per il 4°posto al giro 13. Power, in sesta posizione, era sceso di 11 secondi dietro al leader, i suoi tempi sul giro suggerivano una strategia a due soste. Rossi che ha finalmente rilasciato un Rahal impaziente fermandosi al giro 22.
Andretti e Power hanno fatto un giro più lungo prima di passare alle gomme nere, con Dixon che si è fermato al giro 24 avendo condotto un giro per la prima volta quest’anno. Rahal ha fatto solo un giro in più e si è trovato davanti ad Hunter-Reay, con Dixon terzo che ha facilmente superato Andretti con uno stop di quasi due secondi più lungo. Dixon continuava a tirare via, al 36 ° giro segnando un tempo di 1min15.8 secondi per arrivare quasi a 10 secondi da Rahal; al 40 ° giro il vantaggio era salito a 13 secondi. Quando Rene Binder è uscito di pista al giro 7°, Dixon, Rahal hanno effettuato la sosta e presto tutti gli altri.
La situazione di Binder poteva essere stata risolta con una bandiera gialla, ma è stata chiamata la cautionperchè Rahal aveva tagliato il cordolo alla curva 13 e lo aveva lanciato duramente nel muro di contenimento esterno. Quindi Dixon ha mantenuto il comando, ma alle spalle Hunter-Reay, Andretti, Rossi, Jones, Sato, Power, Newgarden, Pigot e Wickens che hanno riempito la Top 10 con 16 giri rimanenti. Sato ha immediatamente superato Jones, e anche Power ha preso in considerazione il passaggio alla curva 3. Jones ha tentato di ripassare il giro successivo, ma Sato lo ha bloccato.
Al 57 ° giro, in lotta per il 14 °posto, Kimball ha toccato il debuttante Santino Ferrucci che è andato ad impattare in curva 7. Il riavvio con otto gol ha visto Hunter-Reay dover difendere pesantemente da Andretti alla curva 1, ma poi Andretti si è dovuto difendere con forza da Rossi che lo ha superato per il 3°posto. A due giri di distanza, Wickens ha aggirato Newgarden in ottava posizione e si è spostato sulla scia di Power. Nonostante Hunter-Reay sia rimasto a 1 sec, Dixon hafatto segnare la sua prima vittoria da Road America lo scorso luglio, 42 ° della sua carriera (corrispondente a Michael Andretti per il terzo nella lista dei vincitori di tutti i tempi).
Rossi ha conquistato il terzo posto in classifica, mentre Andretti ha ottenuto il quarto posto – il suo miglior risultato da Toronto lo scorso anno – nonostante le ultime pressioni di Sato. Power ha fatto del suo meglio per prendere il sesto posto da Jones, ma il pilota Ganassi ha avuto più spinta push-to-pass a sinistra, e questo ha aiutato a tenerlo a un secondo di distanza. Power al settimo è stato il primo pilota della Chevrolet. Wickens, che si era allontanato da Power per la durata di 5 secondi, ha dovuto lavorare duramente negli ultimi due giri per stare davanti a Newgarden, che stava anche guardando i suoi specchi per Pigot, mentre Hinchcliffe ha chiuso un 11 ° piuttosto anonimo dopo la sua penalità.
Indycar Detroit: Hunter-Reay vince gara 2
La Honda fa bottino pieno e conquista gara 2 con il team Andretti e con Ryan Hunter-Reay che ha conquistato la sua prima vittoria dopo più di tre anni. Rossi ha perso terreno dopo un lungo e ha chiuso 12° Ryan Hunter-Reay ha vinto gara 2 con un inizio che ha visto un piccolo incidente della peace-car che ha sbattuto distruggendo la parte anteriore con tanti detriti in pista e partenza ritardata.
Una volta che l’azione è ripresa, Rossi ha tenuto dietro Robert Wickens, ma Will Power di Penske ha lavorato duro per mantenere il suo terzo posto mentre Ed Jones di Ganassi ha provato a sorpassarlo sul lato destro in curva1. Più indietro c’è stata una collisione: Sebastien Bourdais ha avuto una foratura posteriore-sinistra, e Spencer Pigot si è fermato e si è bloccato, credendo di essere stato colpito dall’altra auto di Coyne, Santino Ferrucci. Prima caution della gara. Rossi ha ottenuto una partenza facile e pulita davanti a Wickens, Power, Dixon, Hinchcliffe, Jones, Graham Rahal, Zach Veach, Marco Andretti e Simon Pagenaud.
Al 5 ° giro, Pagenaud è stato superato da una coraggiosa manovra alla curva 1 da Hunter-Reay. Due giri dopo, Andretti ha fatto lo stesso su Veach per l’ottavo posto. Hinchcliffe e Hunter-Reay si sono fermati al 10 ° giro, un giro dopo che Tony Kanaan (AJ Foyt Racing) e Takuma Sato (RLLR) avevano fatto lo stesso. Al 12 ° giro, Wickens è rientrato ai box, lasciando Rossi a 6.3 secondi da Power, e al 13 ° giro Jones ha superato il leader Dixon per conquistare il terzo posto e iniziare a guadagnare su Power.
Dixon si è fermato al 20 ° giro e Rahal il 21, mentre Rossi, Power, Jones e Bourdais al 22 ° giro. Sono stati fortunati ad arrivare là senza che in pista ci fosse alcuna caution quando Ferrucci ha girato la sua Dale Coyne Racing-Honda. I tre davanti erano temporaneamente sotto controllo, Wickens e Hunter-Reay con 6 secondi su Rossi, con Kanaan e Simon Pagenaud davanti a Power, Jones, Bourdais, Dixon e Veach. Wickens è finalmente uscito dal comando ed è entrato ai box al 29 ° giro, Kanaan si è fermato il 30, Pagenaud il 31 e Hunter-Reay il 34 dopo aver effettuato i giri più veloci della gara.
Questo ha permesso a Rossi di passare in vantaggio su Power di 14 secondi, con Jones in terza posizione a 2,5 secondi. Dietro i primi tre, Bourdais era a 1,5 secondi da Jones, e solo mezzo secondo davanti a Dixon con Hunter-Reay alle sue spalle. Power questa fase ha scavalcato Rossi e al 42 ° giro aveva il margine sotto i 9 secondi, ma la cosa impressionante era che Jones era in grado di stare al passo con Power. Rossi, Power e Dixon sono rientrati ai box al 46 ° giro, ma Dixon è stato leggermente ostacolato da Rahal che si è fermato nel box più avanti.
Si è ricongiunto ancora dietro a Jones, sebbene la coppia fosse ora a 6 secondi da Power. Rossi e Power erano a soli 5,1sec dal momento in cui raggiunsero la pitlane, e sono tornati in pista in seconda e terza posizione – dietro Hunter-Reay – ma Rossi ha allontanato la minaccia di Power. Quando Hunter-Reay si è fermato per la sua terza e ultima sosta, il margine di Rossi su Power era oltre i 10 secondi, e una sosta di 6.3sec del team Andretti Autosport ha permesso a Hunter-Reay di rientrare a 4 secondi dal pilota di Penske per completare un 1-2 Andretti
Rossi ha fatto il suo giro più veloce della gara al 55 ° giro, 1:16.0, ma Hunter-Reay ha girato in 15.8, per mantenere il vantaggio sotto gli otto secondi, e Power aveva un margine simile dietro Hunter-Reay, e circa 2 secondi dal tandem Jones / Dixon Ganassi. A 13 giri dalla fine Hunter-Reay ha iniziato ha ridotto il gap fino a 3,7 secondi. Rossi sembrava non avere più nulla da dare e il distacco è andato a 2 secondi e poi a 0,6 secondi in giri successivi. Finalmente al 64 ° giro Hunter-Reay ha fatto commettere a Rossi un lungo che gli ha causato una foratura.
Rientrato in pista dietro Dixon, è stato costretto ad un pit stop.Power era ora a 16 secondi da Hunter-Reay e manteneva Jones a 2sec con un’enorme quantità di push-to-pass. Rossi si è ricongiunto al gruppo in 13°posizione. Hunter-Reay è stato in grado di farsi strada pazientemente nel traffico, dato che il Potere era ora a 15 secondi, e ha finalmente tagliato il traguardo 11,3549 secondi prima di Power per segnare la sua prima vittoria da agosto 2015.
Dixon non è riuscito a separare il compagno di squadra Jones dal suo secondo podio dell’anno, ma ha fatto abbastanza per stare lontano da Rahal.Wickens è sceso di altri 6 secondi in sesta posizione, davanti a Kanaan, che è salito dall’ultima fila della griglia. Charlie Kimball ha fatto un lavoro straordinario per Carlin per prendere l’ottavo e battere Andretti e Pagenaud. Rossi ha recuperato un posto dopo il suo errore per finire 12 °, dietro Max Chilton nel secondo Carlin-Chevrolet.
DTM Budapest: doppietta Mercedes in gara 1 (A cura di Alessandro Patanè)
La Mercedes vince la quarta gara su 5, facendo doppietta con di Resta e Auer. In generale la casa di Stoccarda ha avuto una buona gara con 5°piloti in top ten. Edo Mortara 5° e Paffett con il 6°posto è leader mondiale mentre Glock solo 14°con una BMW in difficoltà. Alla partenza Paul di Resta non ha avuto problemi mentre Muller e Auer si sono giocati la seconda posizione con lo svizzero ad avere la meglio. Sia di Resta che di Muller hanno costruito un vantaggio di circa un secondo nei successivi cinque giri quando Auer si è fermato.
Di Resta ha reagito solo tre giri più tardi e Auer con le gomme più calde lo ha facilmente superato alla curva 2. Muller ha cambiato gomme un giro più tardi ed è stato anche in testa ai box, ma Auer è stato nuovamente in grado di fare una mossa. Di Resta ha anche superato Muller, una breve battaglia tra il duo che ha permesso ad Auer di condurre per oltre due secondi. Ma lo scozzese si è subito chiuso sul suo
compagno di squadra e Auer non ha combattuto quando Di Resta lo ha superato prima della curva 2. Con il suo vantaggio non in pericolo negli ultimi 15 minuti, di Resta ha conquistato la bandiera a scacchi, anche se solo a mezzo secondo da Auer; quarta vittoria Mercedes in cinque gare quest’anno.
Auer è arrivato secondo con Muller che ha tenuto fuori Rene Rast per la posizione finale sul podio. Rast è riuscito a superare Edo Mortara che ha concluso in 5°posizione con un passo gara che non è stato all’altezza di quelli davanti. Gary Paffett è arrivato sesto e ha conquistato un vantaggio di sette punti in campionato con Timo Glock al 14 ° posto. Robin Frijns e Loic Duval sono due dei tre piloti Audi che si son fermati tardi rispetto al gruppo. Hanno goduto di un passo superiore nelle fasi finali della corsa, il duo ha chiuso rispettivamente settimo e ottavo.
L’altro pilota Audi, Jamie Green, ha preso il nono posto, usando la strategia opposta di cambiare gomme al primo giro. È stato seguito da vicino da Daniel Juncadella, che ha tenuto fuori dalla top ten Mike Rockenfeller, l’ultimo a fermarsi al cambio gomme. BMW ha vissuto una gara deludente in quanto il suo miglior pilota è stato Bruno Spengler al 12 ° posto e il resto della formazione era nelle ultime cinque posizioni. DTM Budapest: Tripletta BMW in gara 2 Una gara drammatica che ha visto tre incidenti in pit-lane con conseguente bandiera rossa per pioggia. Alla ripartenza BMW in palla e Mercedes in grossa difficoltà. Vince Wittmann davanti a Glock ed Eng. Una gara dal doppio volto Mercedes-BMW; partita sull’asciutto con i piloti Mercedes a fare l’andatura, ben presto le condizioni sono cambiate ed ha cominciato a piovere con la maggior parte dei piloti che ha deciso di mantenere le gomme slick.
Appena la pioggia ha cominciato ad incrementare Lucas Auer ha deciso di fare il cambio gomme ma in pit lane ha perso il controllo della sua C63 ed ha investito una coppia di marshal. Successivamente Edo Mortara e Bruno Spengler hanno avuto un incidente simile. Ambulanze in pit lane e gara sospesa. Queste le parole di uno degli addetti: “Uno dei marshal ha molte ferite alle gambe mentre le altre due persone hanno poche ferite. Nessuno dei feriti è in condizioni critiche e sono state trasportate in ospedale”. Alla ripartenza la gara ha cambiato volto con i tre piloti Mercedes Wehrlein, Gary Paffett e Daniel Juncadella a guidare la corsa. Ma in condizioni da asciutto la Mercedes è apparsas in grosse difficoltà con lo stesso Paffett che ha perso terreno a causa di un contatto con Glock ed è finito nelle retrovie, chiudendo 18°. Al pit stop di Wehrlein e Juncadella, Nico Muller e Jamie Green si son trovati davanti ma dovevano ancora fermarsi.
Quando tutti i piloti si erano fermati, Wittmann ha passato Eng per la leadership. Il due volte campione del mondo ha così vinto la prima gara del 2018 davanti a Glock ed Eng al suo secondo podio da rookie. Una tripletta insperata che rilancia Glock in testa al mondiale con 11 punti di vantaggio su Paffett. Un trionfo bavarese con 6 vetture in top ten e i soli Rockenfeller 4° e di Resta 5° a tenere alto l’onore in casa Audi e Mercedes. Lucas Auer che era partito in pole si è dovuto accontentare del 9°posto davanti a Edo Mortara. Resta il rammarico in casa Mercedes ma davanti ad incidenti del genere non importa il risultato. A nome di tutta la redazione un grosso in bocca al lupo ai marshal coinvolti nell’incidente.
Porsche Carrera Cup Italia: Gara 1 e 2 – Monza (a cura di Raffaello Caruso)
La Gara 1 a Monza della Porsche Carrera Cup Italia ci ha regalato molte sorprese, ma la sorpresa più bella l’ha regalata a Diego Bertonelli di Dinamic Sport, che ha portato a casa la prima vittoria stagionale! Alle sue spalle Tommaso Mosca su Tsunami RT eGianmarco Quaresmini su Dinamic Motorsport. Sul podio doveva andare in seconda posizione Campana, penalizzato di 10 secondi per una manovra pericolosa nei confronti di Tommaso Mosca.
Diego Bertonelli su Dinamic Motorsport taglia il traguardo! fonte: carrercacupitalia.itGiornata sfortunata per Alessio Rovera su Tsunami RT, Simone Iaquinta e Fulgnzi che, dopo il rientro della Safety Car i tre si sono ritrovati a stretto contatto alla prima variante, il calabrese Iaquinta perde il controllo e va contro il povero Rovera e l’innocente Fulgenzimandandoli fuori pista e costringendoli al ritiro. Si fermerà anche lui dopo pochi metri per aver rotto il radiatore dopo i due contatti. Un patatrac insomma, che è costato ai primi tre la gara.
Gara 2
Gianmarco Quaresmini è tornato alla vittoria nella Carrera Cup Italia. Quaresmini ha preceduto sul traguardo Tommaso Mosca, che con la 911 GT3 Cup di Tsunami RT, malgrado una partenza a rilento, rimonta anche lui fino al podio e si prende la testa della classifica davanti al suo compagno di squadra, Alessio Rovera.
Le Porsche 911 GT3 Cup alla prima variante di Monza – fonte: carreracup.itTutta da ricordare, quasi epica se vogliamo, è stata la rimonta di GiovanniBerton con la 911 GT3 Cup di AB Racing. Il pilota veneto ha duellato a lungo a centro gruppo e poi rimontato fino alla sesta posizione assoluta dopo essere stato costretto a partire da fondo schieramento a seguito dell’esclusione da gara 1 per un’irregolarità tecnica.