Come ogni martedì torna Motorland, l’approfondimento sul mondo dei motori di Metropolitan Magazine Italia. Questa settimana troverete tutto ciò che c’è da sapere sull’ultima gara di Formula E, Formula 1, Indycar e SBK! A tutti una buona lettura!
Formula E (a cura di Luca Luppino)
Finalmente ecco Lucas di Grassi! L’attuale campione del mondo riesce a conquistare la tanto desiderata vittoria dopo quattro secondi posti consecutivi dopo una prestazione maiuscola. Il pilota Audi ha chiuso davanti a Sam Bird (sesto podio stagionale per lui) ed al sorprendente Jerome D’Ambrosio.
L’inglese di casa DS Virgin riesce ad accorciare il distacco in classifica iridata da Jean-Eric Vergne sfruttando il weekend difficile e sfortunato occorso al pilota transalpino. L’attuale leader della classifica iridata riesce a conservare solamente 23 punti su Bird uscendo come il vero sconfitto da primo ePrix di Zurigo della storia.
La gara è stata ricca di colpi di scena fin dalle prime battute con Evans che non è riuscito a capitalizzare la pole position e con Vergne che è stato in grado di rimontare fino al settimo posto prima della FCY occorsa al 19 esimo giro.
L’eccesso di velocità di Lotterer, Buemi, Evans, Lopez e Vergne ha aperto la strada ad un Sam Bird non brillantissimo, ma capace di capitalizzare la situazione favorevole.
Formula 1 (a cura di Lorenzo Pellegrini)
Sebastian Vettel domina il GP del Canada, vincendo il GP numero 50 in carriera, la numero 11 con la Ferrari e si porta in testa al mondiale con un punto di vantaggio su Hamilton, che termina la gara con un anonimo quinto posto. Chiudono il podio Bottas e Verstappen.
Delusione Räikkönen, quinto, dietro anche all’altra Red Bull, quella di Ricciardo.
Una partenza senza intoppi per tutti i piloti, con Verstappen che prova ad attaccare Bottas alla prima curva. Il finlandese non ci sta e si riprende la posizione alla seconda curva, mentre Ricciardo scavalca Räikkönen a causa di una indecisione all’entrata della prima variante.
Alla curva 5 però il primo colpo di scena: Stroll e Hartley si rendono protagonisti di un incidente ‘spettacolare’, con il canadese che, probabilmente a causa di una foratura, stringe il neozelandese addosso al muro esterno. Hartley decolla letteralmente andando a contatto col muro e con il lato sinistro della Williams. Per fortuna nessuna conseguenza per i due piloti. Entra la Safety Car e alcuni ne approfittano per cambiare la strategia.
Alla ripartenza nessun cambio di posizione al vertice, con Hamilton che lamenta una mancanza di potenza alla PU. Al giro 17 inizia il valzer dei pit stop. Hamilton e Verstappen rientrano ai box per montare un nuovo set di gomme Supersoft.
Il giro dopo è il turno di Ricciardo. Grazie a un giro di rientro super, e al lavoro dei meccanici Red Bull, l’australiano riesce a mettere le ruote davanti alla monoposto di Hamilton.Da qui inizia una lotta a colpi di giri veloci tra i piloti dei top team, con Räikkönen che tenta di allungare il primo stint con le Hypersoft per cercare di guadagnare una posizione su Hamilton. Purtroppo per lui il degrado delle gomme a banda rosa è troppo accentuato e al trentatreesimo giro è costretto a effettuare la sosta.
All’uscita, complice un difficile doppiaggio su Sirotkin, il finlandese non riesce a rimanere attaccato a Hamilton, perdendo terreno man mano.
I due piloti di testa, Vettel e Bottas, sono in totale controllo della corsa e, nei passaggi 36 e 37, rientrano per la loro unica sosta, passando dalle Ultrasoft alle Supersoft.
Pochi giri dopo, al 42mo giro, Alonso è costretto a un ritiro per un problema agli scarichi della sua MCL33. Lo spagnolo, dopo una brutta qualifica, chiude in malo modo il 300mo Gran Premio in carriera.
Nel frattempo Hamilton cerca in tutti i modi di avvicinarsi a Ricciardo, nonostante abbia la sua PU quasi a fine vita, e quindi depotenziata, riuscendo ad arrivare in zona DRS. L’australiano, però, anche grazie ai doppiaggi, riesce a mantenere la quarta piazza.
Bottas cerca di ricucire il distacco da Vettel, ma il tedesco sembra essere in totale controllo della situazione.
Il pilota Mercedes si è preso alcuni rischi, uno su tutti, il difficile doppiaggio su Sainz che lo ha reso protagonista di una leggera escursione fuori pista.
L’errore ha consentito a Verstappen di avvicinarsi, tanto che a 5 giri dalla fine, l’olandese ha fatto segnare il giro record in gara, girando in 1:13.864.
Questo però non è bastato al pilota della Red Bull, visto che Bottas è riuscito a chiudere in seconda posizione.
Da rimarcare la grande gara di Charles Leclerc che, ancora una volta, porta la sua Sauber-Alfa Romeo in decima posizione, conquistando un punto iridato.
Indycar (a cura di Alessandro Patanè)
Indycar Texas: Dixon regala alla Honda il trionfo in Texas 43 vittorie, superato Michael Andretti nella classifica all time, Scott Dixon è in testa al mondiale approfittando del fatto che Power ha concluso la sua gara a muro.
Alla partenza i tre Penske-Chevrolet sono partiti in formazione, Josef Newgarden in testa a Simon Pagenaud e Power. Alexander Rossi è salito di tre posti al quinto dietro Robert Wickens e hanno messo pressione su Power. Tale azione è durata poco perchè la Chevrolet di Matheus List ha preso fuoco e la corsa ha visto la prima full-course caution. Alla ripartenza Pagenaud ha cercato di superare Newgarden ma ha perso spinta ed è stato superato da Power.
Nel frattempo è entrato in azione Scott Dixon che in curva 2 ha superato Tony Kanann il quale è stato costretto al ritiro per un problema alla sospensione. Tra i top 10 Bourdais è stato il primo a fermarsi al giro 55 mentre tra i piloti di testa Pagenaud si è fermato al giro 63 e Dixon due giri dopo. Dopo questo turno di pit stop il leader era diventato Pagenaud con un distacco di 2.5 secondi su Newgarden e con Power a 1.6 secondi.
Il team ha cominciato a soffrire di usura delle gomme e questo ha favorito Dixon e Rossi. Power e Rossi si sono fermati per il secondo pito al giro 119 mentre Dixon un paio di giri dopo. Al contrario Wickens e Rossi hanno saputo gestire la meglio le loro coperture e sono rientrati al giro 126 e 127 lasciando la leadership a Dixon che ha così iniziato a costruire la sua vittoria. Al giro 140 la classifica vedeva Dixon, Rossi e Wickens davanti a tutti con i tre Penske dietro a causa di problemi di blister sulle gomme.
14 giri dopo il vantaggio di Dixon era di 10 secondi. Ma il tutto si è neutralizzato al giro 166 quando Wickens ha colpito Ed Carpenter e ha causato una nuova caution. Dixon, Rossi, Hinchcliffe, Pagenaud e Hunter-Reay si sono fermati. Alla ripartenza Pagenaud ha passato Hinchcliffe per il secondo posto Hunter-Reay. Al giro 205 un’altra caution che ha visto protagonista Will Power e Zach De Melo. Power nel dopo gara è stato anche penalizzato.
Con il leader del mondiale fuori dalla gara, l’occasione per Dixon e Rossi era troppo ghiotta da lasciarsela scappare. Dopo uno stop da parte dei frontrunners la gara è ripartita e Pagenaud ha tentato subito l’attacco su Dixon ma non ha funzionato e si è dovuto difendere da Rossi. Nello stesso tempo Newgarden era stato penalizzato con un drive-through per aver anticipato la ripartenza.
Rossi ha cercato in tutti modi di superare Pagenaud ma la difesa del francese è stata eccellente e l’americano di Andretti si è dovuto accontentare del 3°posto. Dixon ha così ottenuto la vittoria con un vantaggio di 4.3 secondi su Pagenaud che ha conquistato il primo podio di quest’anno.
SBK (a cura di Matteo Carpenzano)
Le derivate di serie tornano sul circuito di Brno in Repubblica Ceca dopo ben 6 anni di lontananza. A vincere il sabato è il solito Rea, che diventa il più vincente di sempre in categoria (60 vittorie) superando il record di Carl Fogarty.
Alle sue spalle, distanziato di circa 5 secondi arriva Melandri, con Sykes ad inseguire. Ai piedi del podio c’è la coppia Yamaha con Van der Mark e Lowes che giungono davanti all’altra coppia Aprilia capitanata da Laverty. Maluccio Davies, ottavo e molto in difficoltà.
La gara di domenica invece ha visto ribaltare tutti i pronostici: Rea out dopo un contatto con Sykes, con quest’ultimo che dopo qualche tornata scivola e manda all’aria una possibile buona gara da top 3. Melandri, unico che stava tenendo testa alla fuga delle Yamaha, è rimasto tradito dal suo freno posteriore mentre era al comando finendo nella ghiaia. Rientrato in pista, ha chiuso quindicesimo.
Lowes vince così la sua prima gara in SBK, firmando una doppietta Yamaha con il suo compagno di team Van Der Mark. Terzo arriva Davies, bravo a sfruttare le sventure altrui e portare a casa il massimo. Dopo il gallese arriva nuovamente la coppia Aprilia con Laverty davanti a Savadori e Rinaldi, autore di una buona gara.
Dopo la gara in Repubblica Ceca, il campionato si trasferirà in USA, sulla pista di Laguna Seca con Rea al comando, davanti a Davies con 65 punti di vantaggio. Van Der Mark terzo.