Cabine telefoniche in disuso trasformate in piccole biblioteche: l’idea che hanno avuto a Lugano, in Svizzera, dove le cabine che ormai nessuno utilizza più perché ampiamente sostituite da cellulari e smartphone vengono impiegate per fare bookcrossing, ovvero scambio di libri.
Nel 2018 decadrà in Svizzera l’obbligo per ogni Comune di dotarsi di una cabina del telefono e le vecchie strutture in molte località saranno rimosse: così ad associazioni, gruppi culturali, anche singole persone è balenata l’idea di dare una nuova vita e una diversa destinazione d’uso a queste vecchie scatole di vetro, che altrimenti sarebbero state degradate o dismesse.
Quindi, le vecchie cabine del telefono hanno riacquistato una nuova dignità e una veste anche più nobile rispetto allo scopo per cui erano state ideate, diventando dei veri e propri siti di scambi letterari.
I libri lasciati finora in cantina o sugli scaffali impolverati possono così rivivere.
Le chiamano bibliocabine e nel piccolo fazzoletto svizzero se ne contano già 15 e chiunque può lasciare o prendere un libro. Se ne trovano sia nella parte più vicina al confine italiano (ad esempio a Castel San Pietro) sia in quella più limitrofa a Lugano.
È un modo solidale per diffondere la cultura. Con questa iniziativa si promuove la lettura e, con essa, l’erudizione; si evitano sprechi, si ridà vita ai libri e si crea un interessante punto di incontro e di scambio.
Dunque, un po’ di sapere al posto di una telefonata. Infatti, dove un tempo si entrava per una chiamata di lavoro o per comunicare un ritardo imprevisto adesso si va per lasciare o prendere un libro. È la migliore tradizione del bookcrossing, che un tempo amava i sedili dei vagoni delle metropolitane o le panchine di un parco.
Si prende un libro per volta e quando si è terminato di leggerlo lo si riporta. Il tutto ovviamente in modo completamente gratuito. Le buone maniere vogliono che quando si preleva un volume se ne depositi uno che abbiamo portato da casa, anche se questo non è obbligatorio. Ma è chiaro che lo spirito di chi frequenta le cabine è proprio questo, cioè volere dare qualcosa delle nostre letture, trasmettere agli altri quello che noi vi abbiamo appreso.
Le bibliocabine del Canton Ticino sembrano destinate ad avere lunga vita e sicuramente faranno da modello a tante altre che adesso giacciono in solitudine negli angoli di molti paesi, ma che potranno presto sfoggiare un nuovo abito fatto di mensole e libri.