“A piedi nudi nel parco”, l’attrazione degli opposti

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Di Redazione Metropolitan

A piedi i nudi nel parco è una commedia romantica diretta dal regista Gene Saks (1921-2015) e uscita nelle sale cinematografiche nel 1967. Con questo lavoro Saks si cimenta per la prima volta nella direzione di una pellicola cinematografica. Fino ad allora si era occupato della regia solamente in ambito teatrale. Per il suo esordio sceglie comunque qualcosa relativo al suo ambiente d’origine. Questo film è, infatti, un adattamento dell’omonimo spettacolo teatrale del drammaturgo statunitense Neil Simon (1927-2018). A piedi nudi nel parco ha avuto un buon successo di pubblico. Inoltre, è noto per incredibile affiatamento tra due attori protagonisti, Jane Fonda e Robert Redford. Affiatamento, grazie al quale sono diventati una delle coppie on screen più amate di sempre.

La storia

A piedi nudi sul prato segue le vicende di una giovane coppia di sposi, Corie (Fonda) e Paul (Redford) Bratter. I due, dopo una settimana di luna di miele in una lussuosa suite d’hotel, si trasferiscono nel loro nuovo appartamento a New York. Ad occuparsi della ricerca della nuova casa è stata la stessa Corie. L’appartamento scelto, però, non è come Paul o la madre della giovane si aspettavano. E’ un posto fatiscente e piccolo, c’è un buco nel soffitto e il riscaldamento inizialmente non funziona. Inoltre, sono circondati da strani vicini.

Questa poco piacevole situazione porta ai primi screzi all’interno della coppia. Nonostante Cory riesca a sistemare molti dei problemi della loro nuova dimora, le cose continuano a peggiorare. I due protagonisti, infatti, si scoprono sempre più diversi l’uno dall’altra e le loro divergenze diventano sempre più insormontabili. Corie arriva perfino a chiedere di divorziare e a non volere vedere più suo marito. Fortunatamente tutto inizia a risolversi nel finale, grazie ad un pazzo gesto di Paul.

A piedi nudi nel parco: il gioco degli opposti

A piedi nudi sul prato è una commedia che gioca sul contrasto tra gli opposti. Lo fa prima di tutto con la coppia protagonista. Corie e Paul non potrebbero essere più diversi caratterialmente. Lui è un avvocato, serio, composto e che non fa mai qualcosa fuori dagli schemi. Lei è stravagante, esuberante, un po’ naive e non le dispiace fare qualche pazzia ogni tanto. Questa dinamica continua anche con l’altra coppia presente all’interno della pellicola. Ethel Banks (Renata Marini), la madre di Corie, finisce per invaghisi di Victor Velasco (Gianrico Tedeschi), un vicino dei due giovani. Ethel è una donna composta e di classe, mentre il secondo è eccentrico e avventuriero.

Jane Fonda e Robert Redford in una scena del film - Photo Credits: journeysinclassicfilm.com
Jane Fonda e Robert Redford in una scena del film – Photo Credits: journeysinclassicfilm.com

Questo espediente si rivela estremamente utile. Inanzitutto, facendo scontrare caratteri così diversi, vengono a crearsi tutta una serie di situazioni assurde ed esilaranti. Ciò, ovviamente, giova estremamente al lato comico della pellicola. Inoltre, serve per rendere più interessante il rapporto che c’è all’interno della singola coppia e rendere il tutto più accattivante per il pubblico. Infine, va a servizio della stessa trama. Ad esempio, i due protagonisti si attraggono proprio per quelle stranezze. Tuttavia, è proprio la loro diversa visione delle cose a farli iniziare a litigare e poi a separarsi. Si può notare, quindi, come il gioco degli opposti funga proprio da base degli eventi che si susseguono all’interno della pellicola.

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Giorgia Silvestri