AC/DC , 45 anni di High Voltage

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

AC/DC: un gruppo storico che ha cambiato il corso della storia della musica. E’ il 1973 quando gli AC/DC iniziano a suonare nei night club di Sydney. Ed è solo l’anno successivo il concerto di Bon Scott al Le-Sands Masonic Hall in Australia. Nel 1979 il Live di The Let There Be Rock Concert, al Pavillon di Parigi e nel 1980 l’ultimo concerto di Bon Scott a Southampton.Il 29 giugno 1980 ci fu il primo concerto con  Brian Johnson come cantante degli AC/DC, già perfettamente integrato nel gruppo.

Il 28 settembre del 1991viene organizzato a Mosca uno dei più grandi festival della storia. Nel 2003 ci sono otto date di Rolling Stones e AC/DC insieme. Nel 2015 suoneranno per i Grammy Awards Rock Or Bust (video qui sotto) e Highway To Hell

Come nasce High Voltage

High Voltage venne registrato presso gli Albert Studios di King Street a Sydney sul finire del 1974, in Australia, con George Young (fratello maggiore di Malcolm ed Angus Young), ed Harry Vanda alla produzione dell’album. Alto voltaggio, “corrente alternata/corrente diretta”. Un concetto di potenza, di energia allo stato puro.Oltre a Malcolm ed Angus, che suonavano rispettivamente la chitarra ritmica e quella solista, al basso venne chiamato Rob Bailey, anche se diverse partiture furono eseguite da George Young. Sebbene il batterista ufficiale fosse Peter Clack, a lui spettò solamente la registrazione della seconda traccia, mentre il grosso del lavoro fu portato a termine dal session-man Tony Currenti.

Le tracce dell’album

La prima traccia del disco è una cover di Big Joe WilliamsBaby, Please Don’t Go, con un riff memorabile. La seconda traccia è di Bon che “She’s Got Balls” dedicata alla moglie Irene che sentì la canzone e lo portò al divorziò, scrive infatti a lei: “piace strisciare/su tutto il pavimento, sulle mani e sulle ginocchia”. Little lover, terza traccia è una canzone d’amore, scritta da Malcom. Poi ci sono Stick Around e Soul Stripper, scritta interamente dai fratelli Young. Qui la voce di Bon entra solo al minuto 2:05. Sulla chitarra di Angus si passa a You Ain’t Got a Hold on Me: un riffing di chitarra un po’ più aggressivo. La settima traccia è Love song, prima puro rock poi lento, una vera e propria canzone d’amore. La chiusura spetta a “Show Business”, il brano più blues. Come afferma Angus Young:

«Al tempo, noi venivamo indicati come un gruppo punk. Per noi era sbagliato. Noi non siamo mai stati un gruppo punk, abbiamo iniziato con il rock and roll. Questo è quello che suoniamo, ed è ciò che sappiamo fare meglio.»