Accadeva oggi, il Parlamento italiano istituisce il giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe

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Di Irene Marri

Il 30 marzo 2004, il parlamento italiano istituisce il Giorno del ricordo. Una giornata dedicata alla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo degli istrianifiumani e dalmati. Una solennità civile e nazionale, che si celebra ogni anno, alla ricorrenza del 10 febbraio. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di Parigi, che assegnava alla Jugoslavia, l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, che in precedenza erano parte dell’Italia.

Il giorno del ricordo: istituito nel 2004

La medaglia e il diploma conferiti ai parenti degli infoibati. Ph@pinterest
La medaglia e il diploma conferiti ai parenti degli infoibati. Ph@pinterest

C’ erano già state in precedenza, delle proposte di legge (tutte senza esito favorevole), che davanti l’iter istitutivo proponevano il riconoscimento memoriale e celebrativo di tale ricorrenza. Rispettivamente nel 1995, nel 1996, e nel 2000.

In seguito, fu presentata una nuova proposta di legge alla Camera dei deputati il 6 febbraio 2003. I primi firmatari furono Roberto Menia e Ignazio La Russa (attuale presidente del Senato), entrambi in passato militanti del partito di ispirazione neofascista Movimento Sociale Italiano (MSI). Il 10 febbraio 2004 l’ex Ministro dei lavori pubblici e dell’ambiente, Willer Bordon, presentò un disegno di legge di contenuto molto simile. La proposta di Bordon venne di conseguenza assorbita al primo modello presentato in precedenza, e annesso nella fase del passaggio parlamentare al Senato. L’iter parlamentare del provvedimento ebbe termine il 16 marzo 2004. Venne poi regolarmente promulgata dal Presidente della Repubblica, il giorno 30 marzo 2004, con la legge n 92, che vuole:

“conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”

-legge n 92, della Costituzione Italiana

Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone soppresse e infoibate in Istria, a Fiume, e in Dalmazia. A conferire le onorificenze negli anni, sono stati i massimi esponenti ai vertici dello Stato, tra cui i vari Presidenti della Repubblica succedutisi negli anni, che inoltre hanno sentenziato emozionanti discorsi. Come, il primo anno della celebrazione di tale ricorrenza. L’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi emise un comunicato, nel quale espresse la propria soddisfazione per l’istituzione della solennità, rivolgendo il proprio pensiero:

«a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe […] alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia»

affermò:

«Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono».

-Carlo Azeglio Ciampi, discoravo per il Giorno del ricordo

Il contenuto di legge emanato il 30 marzo 2004

«1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata […] sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.»
(legge 30 marzo 2004 n. 92)
-Costituzione Italiana

Tale solennità civile, non determina riduzioni dell’orario di lavoro degli uffici pubblici o delle scuole né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza; è obbligo, tuttavia, per gli edifici pubblici esibire il tricolore.

Quasi vent’anni fa, veniva istituita la legge che non dimentica le stragi del Novecento

Le persecuzioni contro il popolo italiano, dopo l’armistizio di Cassibile ( 8 settembre 1943) furono atroci. I partigiani iugoslavi di Tito volevano vendicarsi contro i fascisti, dopo il dominio italiano in quelle zone. Nel 1945 il maresciallo Tito occupò Trieste, in appena due mesi gli italiani che vivevano in Istria, in Dalmazia e nella città di Fiume , furono costretti ad abbandonare tutto e a fuggire in Italia. Chi non lo fece abbastanza in fretta venne ucciso e gettato nelle fosse delle foibe o deportato nei campi di concentramento in Slovenia e Croazia. Si stima che, alla fine, gli esuli italiani furono almeno 250mila.

Per troppo tempo le sofferenze patite dagli italiani giuliano-dalmati con la tragedia delle foibe e dell’esodo hanno costituito una pagina strappata nel libro della nostra storia.”

-Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Irene Marri

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