
Londra, 1843. Ada Lovelace, una donna, sviluppa il primo software.

“Questo mio cervello è qualcosa di più che semplicemente mortale, e il tempo lo dimostrerà.”
Ada Lovelace nasce a Londra nel 1815. Figlia di Anna Isabella Milbanke (matematica) e Lord Byron (poeta), la vita la mette subito alla prova. In tenera età vede il padre andarsene e sente la madre ripeterle continuamente che se il padre ha deciso di andarsene è per colpa sua.
Il rapporto con la mamma continua a deteriorarsi e Ada per fuggire alla realtà, ma allo stesso tempo per conoscerla meglio riempie la sua giornata di letture, soprattutto di genere scientifico.
Ada cerca nei numeri un equilibrio, una stabilità, una certezza.
Inizia i suoi studi già da piccola, ad otto completò uno studio sulle abitudini della sua gatta, a dieci progettò un sistema che le permettesse di volare, a undici si dedicò a osservare il moto di Giove in cielo
Nel 1934 Ada durante una festa in un salotto londinese incontra e conosce Charles Babbage. Babbage mostrò agli invitati la macchina differenziale, uno strumento meccanico capace di risolvere ogni tipo di funzione polinomiale sfruttando il metodo delle differenze finite. Ada ne fu colpita e allo stesso modo il matematico venne colpito dall’intelligenza della giovane e così iniziò una collaborazione tra i due.
Nel 1837, Babbage presentò il suo nuovo progetto: una macchina analitica e Ada sostenne la sua idea. La collaborazione tra i due si fece sempre più stretta e Babbage chiese ad Ada di tradurre un articolo di Luigi Menabrea proprio sulla macchina analitica. Il risultato fu sorprendente.
Ada non si limitò alla traduzione, ma fece anche dei commenti personali illuminanti per Babbage: la Lovelace ideò e descrisse un algoritmo che permetteva alla macchina analitica di calcolare un elemento della serie dei numeri di Bernoulli senza dover calcolare i suoi precedenti. A partire da una funzione definita da Babbage, Ada riuscì a sviluppare il primo programma per un calcolatore: il primo esempio di software della storia, che gettò le basi della moderna informatica.
Soltanto 127 anni dopo la sua morte, avvenuta per cancro all’utero all’età di 36, il Ministero della Difesa degli Stati Uniti onorò la sua figura come donna e scienziata battezzando “Ada” un linguaggio di programmazione.
Ada con la sua comprensione più sensibile del mondo reale e dei numeri, creò delle relazioni perfette tra numeri e natura, tra poesia e matematica.
Ada è un esempio di donna che non ha mollato, di donna che ha cercato con tutte le sue forze di trovare una via di fuga dalle sofferenze in modo costruttivo. Una donna che si è fatta spazio tra gli uomini ed è riuscita a cambiare per sempre il mondo dell’informatica.
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