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Settembre 16, 2024, lunedì

Addio a Piero Tosi, maestro di stile

È morto a Roma a 92 anni Piero Tosi, costumista premio oscar che ha vestito la storia.

La purezza dell’artigianato è appannaggio dell’artista che pensa l’arte come un tramite tra il corpo e l’anima, unica occasione per sospendere l’eleatico abisso tra la rozzezza umana e il fascino del divino. La sacralità dell’atto manifatturiero permette a uomini comuni di compiere imprese straordinarie alla stregua del miglior Jules Verne. Piero Tosi, uno dei più grandi costumisti italiani, morto a 92 anni il recente 10 agosto, viaggiava attraverso il tempo.

Piero Tosi e Maria Callas sul set di Medea. Foto dal web.

L’utopia fantascientifica per eccellenza si è risolta nelle mani e nello sguardo di un giovane toscano, allievo di Ottone Rosai, che già a ventidue anni entrava alla corte di un altro enorme del cinema italiano, Luchino Visconti. Una corte che l’ha accolto e gli ha permesso di vestire ogni epoca entrando di diritto nell’immaginario collettivo attraverso abiti simbolo del cinema italiano. L’abito bianco di Angelica ne “Il Gattopardo”, le vesti di Medea nella tragedia pasoliniana, i cappotti e le sciarpe proletarie ne “I compagni” di Monicelli. Ma soprattutto quel corpetto con calze a rete ieratico protagonista di una delle scene più erotiche del nostro cinema.

Ieri, oggi, domani. Vittorio De Sica. Foto dal web.

Calamita del maschio latino, incisivi a rosicchiare il labbro, occhi sbarrati e sanguinanti, pugni chiusi e unghie conficcate nei palmi che spera ardentemente insieme a Marcellino che la bellissima Sophia completi il suo burlesque capitolino. Certo, poi quel fioretto onanistico ha interrotto l’idillio, ma qualunque virile del tempo ha assaporato per un attimo quella calza immaginifica e suadente.

Piero Tosi e Claudia Cardinale sul set de “Il Gattopardo”. Foto dal web.

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi” e Piero Tosi ha rispettato il passato e lo ha vestito coerentemente alla storia. Ma il suo rispetto malinconico ha segnato un’epoca, la sua, modificando la percezione del costume che col maestro toscano diventa l’uomo in più capace di fare la differenza. E poi il no a Kubrick, Bergman, l’oscar alla carriera, insomma Piero Tosi, storiografo del costume, dopo tanti anni di insegnamento al centro sperimentale, attraverso la sua carriera ci ha lasciato una grande lezione: che il mondo è dei puri e per chi è puro nulla è impossibile.

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