Secondo alcune statistiche svolte da agenti immobiliari, nel corso dei primi tre mesi del 2024 il prezzo degli affitti in Italia è cresciuto del 5,3%. Questa percentuale però è in crescita già da molto tempo. L’avvento della pandemia nel 2020 ha incentivato ancor di più l’innalzamento dei costi degli appartamenti e delle stanze in Italia. Un innalzamento ancora oggi in crescita soprattutto in alcune città del Belpaese.
Affitti alle stelle al nord e al sud?
Il problema del caro affitti non è esclusiva di una sola regione o di una sola città della nostra penisola. Negli ultimi tempi i prezzi delle camere in affitto sono in aumentano ovunque. Specialmente al centro e nord Italia. Questo dato si spiega con la minore possibilità di acquisto di una casa che c’è in queste zone, a causa dei costi esorbitanti.
Al giorno d’oggi, infatti, l’avere una casa di proprietà è un obiettivo maggiormente raggiungibile al sud Italia grazie a dei prezzi più accessibili. In quelle regioni, infatti, sono poche le persone che vivono in affitto. Al centro e al nord i prezzi di acquisto di un appartamento sono molto più elevati. Questo inevitabilmente disincentiva l’acquisto dell’immobile e aumenta la richiesta di appartamenti e stanze in affitto.
Le città italiane più costose
La domanda di appartamenti e stanze in affitto è sempre più in crescita specialmente nelle città italiane in cui vi sono grandi università. La presenza di atenei e accademie comporta una maggior affluenza di studenti fuori sede in cerca di stanze in affitto. Essendo la domanda così alta, nel mercato degli affitti di queste città si tende ad abbondare molto con i prezzi. Secondo uno studio svolto nel 2024, le città italiane in cui il prezzo degli affitti è maggiore sono (in ordine di costosità):
- Milano
- Firenze
- Bologna
- Roma
Manifestazioni contro il caro affitti
Soprattutto in queste città in cui si registra un maggiore aumento del costo degli affitti, si sono verificate molte manifestazioni contro il caro affitti. Essendo questo un problema della popolazione giovanile principalmente (studenti, giovani lavoratori…), molte proteste sono partite proprio da loro.
Si ricordi, ad esempio, il caso di Ilaria Lamera. Studentessa del Politecnico di Milano che nel 2023 si è stancata di dover pagare centinaia e centinaia di euro per una minuscola stanza in città e a maggio di quell’anno ha piantato una tenda davanti l’università in segno di protesta. Ma non è l’unica. Anche a Roma moltissimi studenti fuori sede dell’Università La Sapienza hanno seguito l’esempio di Ilaria, trasferendosi in tende davanti l’entrata dell’ateneo.
Giulia Celeste
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