tre affreschi provenienti dal Parco Archeologico campano di Pompei sono stati individuati e recuperati dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza. Un imprenditore li aveva comprati e messi nella sua villa.
I tre affreschi provenienti del Parco Archeologico di Pompei, acquistati da antiquari svizzeri, statunitensi e britannici erano stati trafugati verosimilmente negli anni Settanta . Provenienti da Villa Arianna e Villa San Marco di Stabiae, attuale Castellammare di Stabia e databili al I secolo d.C. sono di alto pregio artistico. Gli strappi di affresco sono in realtà in tutto sei, spariti negli anni Settanta da “Domus” ubicate del Parco Archeologico di Pompei.
Le indagini dei carabinieri dello Nucleo speciale di Villa Reale di Monza, partite nel 2020 si sono finalmente concluse con il recupero dei frammenti di affreschi e la restituzione degli stessi. Gli affreschi, tutti asportati dalle pareti di due ville romane raffigurano uno un amorino nudo in atto di suonare il flauto traverso, uno una figura femminile danzante che reca un vassoio e il terzo un’altra figura femminile con corona di foglie di alloro.
Lo stesso è avvenuto per gli altri tre frammenti di affresco rubati. Ritrovati dai carabinieri di Napoli in una buca coperta da uno strato di lamiere terra e coltivazioni, che conduceva a uno degli ambienti di una villa romana nell’area archeologica di Civita Giuliana. In questo caso i reperti sono stati individuati nell’ambito di una complessa attività di indagine su un’organizzazione criminale dedita allo scavo clandestino e alla ricettazione di beni archeologici.
Ilaria Festa
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