Il direttore dell’Agenzia Europea del Farmaco: Amsterdam non è pronta. Milano potrebbe tornare in lizza. Governo e Comune preparano il ricorso in Commissione.

Sembrava che la partita fosse chiusa lo scorso 21 novembre, quando il sorteggio scelse Amsterdam decise come nuova sede dell’Agenzia Europea del Farmaco, beffando Milano. Invece i giochi potrebbero riaprirsi. Tutto è nato con una conferenza del Direttore dell’Agenzia, Guido Rasi, il quale ha evidenziato ritardi e problemi della capitale olandese.  

In prima battuta, la nuova sede fisica: l’edificio che dovrà ospitare la sede non sarà pronto per il 30 marzo 2019 (data della Brexit), quindi il trasloco dovrebbe comportare un primo spostamento temporaneo e diffuso su più stabili. Ma i problemi sono sorti anche per questa soluzione provvisoria. Ha dichiarato Rasi «nelle scorse settimane abbiamo avuto ampie discussioni sulla selezione di un edificio temporaneo. Entrambe le parti hanno convenuto che gli edifici inizialmente proposti non erano pienamente adatti allo scopo e che, pertanto, i nostri partner olandesi hanno dovuto trovare un’altra opzione. Ciò ha richiesto più tempo del previsto, ma sono lieto che ora abbiamo trovato una soluzione. Tuttavia questa non è una soluzione ottimale, avremo solo la metà dello spazio rispetto alla nostra sede attuale a Londra». Ha inoltre aggiunto «Il trasferimento fisico dell’Ema in un nuovo paese ospitante è la più grande sfida che l’Ema abbia mai dovuto affrontare sin dalla sua istituzione. Spostare una grande organizzazione come l’Ema in una nuova posizione è un’impresa complessa in qualsiasi circostanza».

Milano torna in gioco?

Dall’Italia il coro di repliche è stato unanime, abbracciando esponenti di tutte le forze politiche. Il primo a replicare è stato il governatore della Lombardia Roberto Maroni, uno dei primi promotori della candidatura di Milano. Affida il suo commento a un post di Facebook «Ma come, Amsterdam non è pronta? Ci hanno presi in giro? Sulla salute dei cittadini non si può scherzare. Cara commissione Ue, riporta Ema a Milano, subito: il Pirellone è pronto e disponibile».

Dello stesso avviso il Sindaco Sala «Leggo in una nota che, secondo la direzione di Ema, i problemi di Amsterdam ad ospitare la loro nuova sede sono evidenti. D’accordo con il Presidente Maroni confermiamo invece che Milano è in grado di rispettare la tempistica richiesta, sia per la sede che per tutte le condizioni a latere». Poco fa ha aggiunto di essere in contatto con il Premier Gentiloni, al quale ha chiesto di fare ricorso alla Commissione Europea. 

Il termine ultimo per chiedere di riconsiderare la decisione scade martedì prossimo e, a quanto pare, avrà come punto cardine il fatto che il primo criterio di assegnazione non è stato rispettato, in quanto la sede definitiva non sarà pronta alla data prevista. La decisione dovrebbe arrivare entro pochi mesi.