<<Adeguardi è impossibile>> dichiara Airbnb, uno dei siti più famosi e utilizzati si oppone all’imposta cedolare
è proprio Airbnb, il portale online grazie al quale chi cerca una casa può essere messo in contatto con chi ne dispone, a rifiutarsi di pagare la cedolare che prevede il versamento del 21%, in vigore dal 1 Giugno e che gli “host” avrebbero dovuto pagare entro il 17 Luglio.
Dichiarano inoltre tramite un comunicato congiunto con Homeaway e con l’associazione degli agenti immobiliari: <<il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate non ha fornito i chiarimenti auspicati né prevede alcuna tempistica di adeguamento per gli operatori coinvolti, rimandando a ulteriori specifiche tecniche che verranno comunicate in un non precisato futuro, questa confusione nel pieno dell’estate non è certo la risposta a quanti parlano di turismo come volano di crescita>>.
Il provvedimento che regolarizza le attività come questa dice: <<Airbnb e le altre società che offrono il servizio di intermediazione immobiliare per le locazioni non superiori a 30 giorni devono, da questo mese, farsi carico di trasmettere al fisco i dati relativi ai contratti conclusi>> . Sono tenuti quindi a comunicare all’Agenzia delle Entrate, il nome, cognome e codice fiscale del locatore, la durata del contratto, l’importo del corrispettivo lordo e l’indirizzo dell’immobile. Questa “imposizione” non ha mai convinto Airbnb che per motivi di privacy e territorialità, non vede la necessità della cosa, infatti circa un mese fa aveva avanzato una proposta che prevedeva degli accordi diretti con l’Agenzia delle entrate.
<<Confidiamo che si possa aprire un confronto serio su accordi caso per caso, nel rispetto delle diversità del mercato e degli operatori, a beneficio di chi ospita, chi viaggia e del settore turistico nel suo complesso>>.
Il 31 maggio scorso, acconsentendo ad un ordine del giorno della Camera dei Deputati, <<il Governo si era impegnato a delegare proprio all’Agenzia la possibilità di dare concreta attuazione alle norme, nel rispetto dei diversi modelli di funzionamento tramite accordi con le piattaforme e i soggetti coinvolti. Ovviamente questo non è sin qui avvenuto>>. Continuano con il comunicato.
Marina Lombardi