Oggi, 22 aprile, compie gli anni un’icona del cinema mondiale: Al Pacino (all’anagrafe Alfredo James Pacino). Figlio di migranti italiani originari di Corleone, ha realizzato nella sua carriera capolavori come “Il Padrino“, “Scarface“, “Carlito’s Way” e “Scent of a Woman” interpretando i ruoli più disparati. È considerato uno dei più grandi attori della storia del cinema, una vera leggenda di Hollywood. Con nove candidature all’Oscar è tra gli interpreti più nominati di tutti i tempi. Ripercorriamo alcuni dei film cult che lo hanno reso celebre.

Nel film campione d’incassi “Il Padrino” del 1972, per la parte di Michael Corleone furono considerati affermati attori come Jack Nicholson e Warren Beatty, ma il regista, Francis Ford Coppola scelse lo sconosciuto Al Pacino, nonostante il parere contrario dei produttori. Il film racconta le vicende di Don Vito Corleone (Marlon Brando) capo di una famiglia mafiosa che caduto vittima di un agguato verrà sostituito con l’ascesa criminale del figlio Michael. Durante la saga esce tutta la bravura dell’attore in quanto riesce a rendere credibile la lenta e profonda trasformazione di un ragazzo nell’uomo a capo della più importante organizzazione mafiosa del mondo, facendo percepire il peso che deriva da ogni sua azione.

I numerosi successi nella carriera di Al Pacino con “Scarface” e “Scent of a Woman”

Facciamo un salto di dieci anni con il remake dell’omonimo capolavoro di Howard Hawks del 1932Scarface“. Nel film diretto da Brian de Palma seguiremo Tony Montana nel suo percorso di presa del potere ma anche caduta ed eccessi nel traffico di droga. È uno dei Gangster Movie per eccellenza, tra i più citati grazie anche la bravura dell’attore che è riuscito a dare vita a un antieroe leggendario.

Il film “Scent of a Woman – Profumo di donna” del 1993 fece guadagnare ad Al Pacino il primo e unico Oscar come miglior attore della sua carriera. Il remake dell’omonimo classico di Dino Risi racconta la storia di Frank Slade, colonnello in pensione, cieco, insofferente e avvezzo all’alcool, a cui fa da accompagnatore Charlie Simms (Chris O’Donnell), giovane studente di una prestigiosa scuola del New England. Tra i due nascerà un’interessante rapporto d’amicizia e protezione culminante con un’indimenticabile monologo finale arricchito da un’intensa interpretazione dell’attore.

Le interpretazioni nei film “L’avvocato del diavolo” e “The Irishman”

Cambiando genere un altro cult è sicuramente “L’avvocato del diavolo“, thriller del 1997 diretto da Taylor Hackford, con Keanu Reeves e Al Pacino. Racconta la storia di Kevin, un avvocato di provincia che vince ogni causa. Un giorno viene chiamato a New York da un grande studio. Qui scopre che per avere il successo che merita deve letteralmente vendere l’anima al diavolo, che diventa suo cliente. Perfetta interpretazione del male, incarnato dall’attore che trascina il film dandone la rilevanza che merita.

Ultimo film di questa lunga carrellata è “The Irishman” del 2019 per la regia di Martin Scorsese, prima collaborazione tra l’attore e il regista. Racconta la biografia del sicario mafioso Frank Sheeran (Robert De Niro) portandoci in un viaggio nella vita di tre personaggi in contrasto tra loro. Al Pacino ruba la scena nei panni di Jimmy Hoffa, il famigerato leader sindacale legato alla criminalità. Un personaggio che permette all’attore di mettere a frutto tutto il proprio talento, il ruvido carisma e i numerosi anni di esperienza alle spalle. E per questo film, a ventisette anni di distanza dalla sua penultima candidatura, Pacino si è guadagnato la nona nomination all’Oscar della propria carriera.

È difficile catalogare il talento di Al Pacino in generi precisi e compartimenti stagni, ogni ruolo è diventato reale, ha preso vita grazie alla sua interpretazione che ancora oggi rimane nella storia del cinema. È giusto ricordarlo così nel giorno del suo compleanno, attraverso parte di una carriera memorabile che con i suoi film ha rivoluzionato, fin dai suoi esordi, il modo di essere attore. 

Francesca Agnoletto

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