A pochi chilometri dalla città di Avezzano sorge il sito archeologico di Alba Fucens. La città antica viene fondata dai romani nel 304 a.C. alle pendici del monte Velino. Nel 1902 viene dichiarata monumento nazionale.

Alba Fucens
(foto dal web)

Alba Fucens era una delle colonie romane più prospere data la sua posizione favorevole e fu sempre fedele a Roma durante qualsiasi conflitto. Dalle testimonianze di Procopio Di Cesarea, sappiamo che la città venne addirittura occupata dei bizantini durante la guerra gotica nel 536.

Oggi, si può visitare il sito archeologico della città, dove permangono ancora i resti delle istituzioni più importanti; dalle terme al macellum, dal Sacrario di Ercole alla basilica fino alle botteghe delle vie più importanti. Anche se parlare di resti è riduttivo, questa città romana si è conversata in maniera stupefacente.

 

Sito archeologico di Alba Fucens
(foto dal web)

Uno degli emblemi di Alba Fucens é il magnifico anfiteatro costruito per volere del prefetto del pretorio Quinto Nevio Sutorio Macrone. La storia vuole che il prefetto, venuto a conoscenza di una congiura nei suoi confronti, per evitare la confisca dei beni, si suicidò e lascio tutti i suoi averi alla sua amata città con l’obbligo però di costruire un anfiteatro che sempre secondo la tradizione sorge proprio sulla Domus del Prefetto.

L’anfiteatro di Alba Fucens
(foto dal web)

Alba Fucens, ebbe un ruolo di rilievo anche durante il Medioevo, era un centro amministrativo di riferimento della contea dei Marsi.

Il borgo medievale di Albe, sorge a poca distanza dal sito archeologico di Alba Fucens. Si possono visitare anche se con un po’ di difficoltà (purtroppo la parte medievale non è curata come quella di età romana), i resti dell’imponente castello e del suo borgo.

Il borgo della città medievale di Albe con il castello sullo sfondo.
(foto dell’autore)

Mentre tra l’antica Alba Fucens e il borgo medievale di Albe, si può visitare la Basilica di San Pietro in Albe. La chiesa fu costruita sui resti di un antico tempio di Apollo risalente al III secolo a.C. che fu convertito al culti cristiano nel IV secolo a.C.. La Chiesa era di pertinenza del complesso abbaziale di Montecassino e fu poi donata da Lotario II ai monaci del monastero di Sant’Angelo in Albe. Successivamente fu ceduta ai Benedettini.

La Chiesa dopo vari rimaneggiamenti resta una delle chiese di età romanica più belle della regione. Oltre alle caratteristiche decorazione del periodo romanico conserva ancora alcuni resti dell’antico tempio come le colonne del pronao e il fondo della cella. Dopo il devastante terremoto che colpì la Marsica nel 1915 e i due conflitti mondiali; la Chiesa di San Pietro in Albe è stata restaurata dal 1955 al 1957 da Raffaello Delogu allora sovrintendente ai monumenti e gallerie dell’Abruzzo. Il restauro operato dal Delogu è considerato il migliore del dopoguerra.

L’interno della Chiesa di San Pietro in Albe.
(foto dal web)

Dall’antica Roma ad oggi, Alba Fucens resta un piccolo gioiello nazionale da scoprire insieme ad una regione come l’Abruzzo, ancora sottovalutata a livello artistico archeologico ma che racchiude delle grandi sorprese.

Martina Antonini