Benvenuti nell’universo narrativo di StoryLine. In occasione del suo compleanno abbiamo dedicato questo racconto a Vasco Rossi ispirandoci ad “Albachiara”, la sua più famosa canzone. Non mancano riferimenti al festival di Sanremo che in questi giorni è in onda

Mancava poco tempo all’esibizione e il retro del palco di Sanremo si riempiva di artisti. Ognuno con la sua storia da cantare ed ascoltare. Andrea Giglio ripensava nel suo camerino alla sua e come era nata la sua canzone. Improvvisamente si ricordò di Albachiara, di quella ragazza che un giorno aveva visto alla fermata degli autobus. Era bella ma non appariscente. Era timida e impacciata ma riuscì lo stesso a catturare la sua attenzione in quei momenti in cui mancava l‘ispirazione per il nuovo pezzo. Andrea pensò che senza quell’incontro non sarebbe riuscito a scrivere la canzone arrivata fino a qui.

Mi ricordo di Albachiara

https://youtu.be/WL5-Tj2lNXs
Vasco Rossi Albachiara, fonte Vj Lou Official Italy (RAVENNA)

Andrea si agitò improvvisamente pensando se ad Albachiara fosse piaciuta la canzone tanto da far rovesciare una bottiglina d’acqua che si era aperto. L‘acqua caduta improvvisamente sui pantaloni gli ricordò un giorno di alcuni mesi prima. La notte precedente aveva piovuto e le strade erano ancora bagnate ed umide. Andrea guardò tristemente dalla finestra quando la ricomparsa di Albachiara scesa da un autobus gli strappò un sorriso. La seguì con lo sguardo cercando di godersi al massimo quell’inaspettata apparizione. Pochi secondi dopo la ragazza si era fermata improvvisamente attirata da una musica gitana.

Di fronte a lei una piccola e scalmanata orchestrina zingaresca suonava musica ritmata. Albachiara era totalmente assorta nei suoi pensieri senza curarsi nemmeno di un ragazzo che improvvisamente le si era avvicinato. Andrea pensò che magari si sarebbero conosciuti, rivisti e poi sposati. La ragazza però arrossì e goffamente si allontanò. Quella timidezza colpì Andrea che avrebbe voluto scendere e conoscerla ma dopo poco vide la ragazza rientrare a casa. “Sei chiara come un’alba. Sei fresca come l’aria” , pensò annotando la frase su un foglio. Da qui pensò sarebbe partita la sua canzone.

Ti piace studiare

“Sei fantastica quando sei assorta nei tuoi problemi, nei tuoi pensieri”, canticchiò in quell’istante Andrea me era stato richiamato dal camerino. Mancava poco alla sua esibizione in gara al festival e Andreà si domandò sei lei lo stesse guardando o se alla fine, incuriosita dalla canzone, fosse tra il pubblico in sala. Improvvisamente fermandosi urtò un assistente di studio facendogli cadere tutti i fogli con la scaletta da una cartellina che reggeva in mano. Andrea improvvisamente si ricordò di un giorno in cui aveva incontrato Albachiara e sorrise mentre aiutava l‘assistente a rimettere tutto a posto dopo essersi scusato per l’accaduto.

Quella mattina aveva visto Albachiara uscire dall’autobus attorniata da alcuni ragazzi che sembravano prenderla in giro dopo averle sottratto alcuni quaderni. Andrea in quell’istante si fece coraggio e decise di intervenire. Quando arrivò, vide la ragazza imbarazzata mentre raccoglieva dei fogli sparsi. “Ti piace studiare, non te ne devi vergognare”, le disse Andrea. “Ma chi ?”, chiese lei. “Andrea Giglio”. “Albachiara”. “Ho scritto una canzone per te”, le disse poco dopo parlandole del testo. “Non è per me, è per una ragazza più piccola scusa”, disse Albachiara non prestando troppa attenzione alle parole di Andrea. Questi però non si arresa ritenendo che fosse la più bella che avesse scritto e si decise di un modo nell’altro a fargliela ascoltare.

Ora era arrivato il momento di salire sul palco dell’Ariston e di cantare. Andrea finalmente avrebbe fatto ascoltare la canzone ad Albachiara. Chiuse gli occhi ripensando a quella ragazza, alla sua finestra e al giorno che si erano conosciuti. Mentre cantava s’immaginò che lei fosse in sala o davanti allo schermo a piangere di emozione. Forse lo avrebbe baciato, ringraziato ed avrebbe capito. Forse il loro sarebbe stato un grande amore come quelli nei film. O forse era alla fermata dell’autobus ad aspettarlo oppure era stato tutto solo un sogno perchè la canzoni sono come sogni che poi svaniscono e non si ricordano più.

Stefano Delle Cave