Non si hanno ancora risvolti utili per sapere di più sulla morte di Alberto Villani, il 37enne broker pavese trovato morto in Messico con colpi di arma da fuoco alla testa.

Secondo le informazioni ufficiali disponibili, Alberto Villani si trovava in Messico per seguire, con la sua società finanziaria, alcuni affari, tra cui la costruzione di alcuni uffici, in collaborazione con dei soci messicani.
Da quanto ha riferito la compagna, Corina Astrid Rodriguez, rimasta a Pavia, sembra che il soggiorno messicano e il lavoro stessero andando per il meglio, il tutto sino al 20 Marzo
Lo sentivo al telefono ogni giorno e mi sembrava tranquillo” – ha raccontato la donna a “La Provincia Pavese“.

Dopo aver contattato la compagna, dicendole che si stava recando all’aeroporto di Città del Messico per cambiare del denaro, di Alberto Villani sono stati persi tutti i contatti proprio il 20 Marzo. La ragazza, allarmata, ha subito sporto denuncia all’ambasciata italiana, che a sua volta ha attivato le autorità messicane.

Poco dopo la terribile notizia: il corpo di Alberto Villani è stato ritrovato a Tlaltizaplan, una cittadina a 100 chilometri da Città del Messico, dentro un sacco di plastica. L’uomo, come hanno confermato i primi rilievi, è stato ucciso, come in una vera e propria esecuzione, con due colpi di arma da fuoco alla testa. Accanto alla busta giaceva un cartello con scritto Questo mi è successo per essere un ladro.

Sui fatti sta indagando la polizia messicana, per quel che è possibile. Anche la Procura di Roma sta seguendo i fatti, insieme a quella di Pavia che ha chiesto di essere delegata per portare avanti l’inchiesta.
La Farnesina conferma l’interessamento per la vicenda: “Sono state avviate indagini per chiarire i contorni della vicenda. Prestiamo la massima attenzione al caso e offriamo tutto il nostro supporto alla famiglia

Per quanto è possibile per ora fare solo ipotesi, sembra plausibile che Alberto Villani sia stato ucciso per affari inerenti al suo lavoro, forse per aver dato fastidio a qualcun’altro che ambiva al suo progetto. A complicare la ricostruzione, però, il fatto che nell’albergo a Cuautla, dove Villani soggiornava, non è stato ritrovato nessun bene a lui appartenente: la stanza era vuota, come se qualcuno fosse già passato dopo aver rapinato l’uomo. Che Villani si stesse recando all’aeroporto per partire, conscio del pericolo che stava correndo, e non gli sia stato permesso?

 

Di Lorenzo Lucarelli