Romano, classe 1978, studia presso l’Accademia “Corrado Pani”. Artista poliedrico: regista, sceneggiatore e attore. Alessandro, testardo e determinato ha le carte giuste per farsi strada, passione e talento non gli mancano e con il suo primo lavoro da regista spacca subito… E’ il 2007 e con il cortometraggio “Relatività” si aggiudica il Premio Alice ai David di Donatello. Alessandro di strada ne ha fatta, ma non voglio darvi altre anticipazioni e lascio la parola al protagonista…
Regista, sceneggiatore e attore. In quale tra queste pensi di eccellere?
Penso di non eccellere in nessuna delle tre ma riesco ad esprimermi bene nei vari campi. Anzi, pensandoci meglio forse nella sceneggiatura. Ad oggi è quella che mi ha dato più soddisfazioni economiche e artistiche.
Quindi chi era la persona che scherzando si è definita con un collega ˈl’eccellenza della sceneggiatura italianaˈ?
(…ride) Marco Bocci ha avuto il buon gusto di rendermi partecipe del suo primo film, A Tor Bella Monaca non ˈpioveˈmai. In quest’ultimo ho lavorato come editor. Marco ha scritto la sceneggiatura, io l’ho revisionata e insieme l’abbiamo aggiustata e abbellita tantissimo. Marco aveva già le idee chiare, è molto bravo. Insieme avevamo un obiettivo comune e cioè fare un film che fosse un pop d’autore, l’abbiamo siglato così.
Se ti dicessi: “Ce l’hai un minuto?”
Per te? (…ride). “Ce l’hai un minuto?” è il mio secondo cortometraggio interpretato da Giorgio Colangeli e Francesco Montanari. Parla di due solitudini, ovvero quella di Madhi, un ragazzo extracomunitario e quella di Oreste, un pensionato un po’ fuori dal tempo. Contrariamente al solito, è l’italiano a chiedere un po’ di tempo ad un extracomunitario. Quello tra i due protagonisti si rivela un incontro tragicomico poichè partendo da una semplice indicazione stradale si racconta tutta una vita. Un corto andato molto bene. Ha fatto più di 100 Festival nel mondo, ne ha vinti quasi una sessantina, mi ha dato tante soddisfazioni, è stato il mio biglietto da visita.
Quale qualità deve avere un bravo sceneggiatore per lasciare il segno
Deve essere testardo, caparbio. Deve credere nelle proprie idee anche quando questo comporta andare contro il regista.
Quante volte gli sei andato contro?
Un paio di volte. Alla fine però l’ho spuntata e i risultati mi hanno dato ragione
Ci sono news che ti hanno reso felice e che ancora non sappiamo?
Sì, sono particolarmente felice per il ˈBiglietto d’oroˈ che si è aggiudicato il film “Amici come prima”. E’ stata una bella soddisfazione. Si tratta del primo film in mainstream che ho scritto, e ringrazio fortemente chi mi ha voluto in questo team: Christian de Sica, Fausto Brizzi, Edoardo Falcone e Marco Martani. Pensa che quando abbiamo scritto questo film, questa reunion dopo 13 anni di Boldi e De Sica, abbiamo scelto di fare non un cinepanettone ma una commedia, e pur essendo vittime di critiche da parte degli addetti ai lavori del tipo: chissà come andrà una commedia, abbiamo portato avanti la nostra idea e abbiamo vinto e adesso non vediamo l’ora di andare a Sorrento a prenderci questo ˈBiglietto d’oroˈdel film con il maggiore incasso italiano della stagione 2018/2019.
Che esperienza è stata lavorare con Christian De Sica e gli altri grandi del cinema?
Christian è un vecchio divo, sembra uscito da un’altra epoca. E’una persona di cuore, ha un’eleganza e anche una sensibilità unica, davvero una persona d’altri tempi. Una cosa molto bella, e di questo ringrazio tutti gli altri operatori, sceneggiatori è che io pur essendo il più piccolo di tutti, era il primo film che scrivevo, mi sono sentito perfettamente a mio agio, non mi hanno mai fatto sentire l’ultimo arrivato anche se ero evidentemente più giovane anche di aspetto fisico. Christian mi ha insegnato una cosa molto importante: che bisogna lavorare, discutere ma sempre con rispetto, anche scornandosi, però sempre con rispetto.E’ stato un grande capitano. Lui e Fausto sono stati davvero molto, molto importanti per me. Fausto perché mi ha dato fiducia all’inizio, con lui ho scritto anche un altro film “La mia banda suona il pop” che uscirà a febbraio,sempre per Medusa,con Christian de Sica, Massimo Ghini, Diego Abatantuono, Angela Finocchiaro e Paolo Rossi.
Invece che rapporto hai con Francesco Montanari?
E’ il mio migliore amico, è mio fratello, siamo due fratelli mancati, noi siamo i “patati“, ci chiamiamo così tra di noi. Francesco, insieme alla moglie Andrea Delogu, in arte “patata”, la mia fidanzata Caterina e la mia migliore amica Emanuela Netta, sono state le persone che mi sono state molto vicine in un momento di profondo dolore, il lutto di mio papà. Loro sono stati molto importanti per me. Con Francesco condivido tutto. Ho condiviso tante cose a livello autoriale e sono felice perché lui vede in me un autore e un attore interprete.Dal 3 gennaio fino a marzo saremo in turnèè, con uno spettacolo scritto e interpretato da noi: “Montanari e Bardani Live Show”, sottotitolo:” La più meglio gioventù”, in cui io e lui metteremo in scena noi stessi e faremo un’ora di show. Ci aspettano 40 date in Italia e 3 all’estero, esattamente a Berlino, Parigi e Londra.
C’è qualcuno, un grande del cinema con cui ti piacerebbe lavorare?
Sì, assolutamente. Per me è un grande nel cinema Ben Stiller. Grandissimo attore, regista, sceneggiatore. Ha fatto dei film epici, è il mio mito, lo adoro in tutto quello che fa. Un altro grande per me è Todd Phillips. Phillips ha debuttato con “Una notte da leoni”, poi ha fatto “Joker”, il suo modo trasversale in America te lo permettono, fare ad esempio “Una notte da leoni” e poi fare “Joker,” vuol dire avere talento e il talento non ha genere, se sei bravo sei bravo, punto. Guarda Woody Allen. Comunque, mi piacerebbe molto fare un film con Ben Stiller, o lavorare come sceneggiatore per Todd Phillips. Ca*zeggiamo dai, però sì, mi piacerebbe molto. In Italia invece mi piacerebbe molto collaborare con Gabriele Mainetti e Stefano Sollima, due talenti che stimo tantissimo. Io faccio commedia, ma sarebbe magnifico avere l’opportunità di lavorare con entrambi come sceneggiatore. AAA Cercasi!!! Aiuto Stefano, aiuto Gabriele, aiutatemi! (…ride)
Come ti vedi tra 20 anni dal punto di vista lavorativo?
Che vengo da te e ti chiedo qualche prestito e poi te li ridò (ride…). Come mi vedo… Spero di essere soddisfatto, appagato. Il lato bello di questo lavoro è che tu guadagni facendo quello che ti piace, preferirei anche guadagnare un pochino di meno ma sempre continuando a fare quello che mi piace e poi un minimo, che ne so, comprarmi una Lamborghini, insomma le solite cose, come Sfera Ebbasta…
Oggi, nella vita professionale e privata, ti senti appagato o ti manca qualcosa
Mi sento appagato a livello cinematografico, adesso vorrei cominciare a fare televisione. Non molto tempo fa ho avuto un’opportunità su Rai2 , avrei dovuto debuttare con il programma “Battute”, occasione naufragata in seguito alla scomparsa improvvisa di mio padre. Il debutto sarebbe avvenuto 2-3 giorni dopo questa grave perdita. Ho rinunciato alla conduzione di questo spazio umoristico perché sapevo che non avrei potuto dare il massimo. Comunque mi piacerebbe approfondire sia il lato registico, cioè debuttare dietro una macchina da presa e sia debuttare come conduttore televisivo perché penso di essere bravo in entrambi.
E nella vita privata?
La vita privata… ho attraversato un periodo abbastanza devastante, la scomparsa di mio padre è stato un duro colpo, la mia sfera privata è stato costellata da vari scossoni, in questo periodo però, grazie a Caterina che è la mia fidanzata da 7-8 mesi ho ritrovato un pochino un equilibrio. Lei è entrata nella mia vita un pochino a gamba tesa. Ho avuto sempre ragazze molto più giovani di me, lei invece ha un anno in più di me e devo ammettere che questa cosa mi ha anche un po’ scombussolato. Lei è una donna che pensa, ha la sua idea, troppo però…troppe troppe idee (…ride) troppo pensante! Questa cosa un po’ mi ha disorientato, poi mi sono innamorato di lei. Sono innamoratissimo ed è forse la prima storia strutturata della mia vita. È stata dolcemente dura con me, ma le devo tanto. È leggera ma lascia il segno.
Qualcosa che ti piacerebbe dire
Guarda, mi piacerebbe dirti che ho avuto un excursus abbastanza particolare come carriera. Ho realizzato il primo cortometraggio “Relatività” che si è aggiudicato il Premio Alice ai David di Donatello al primo colpo, poi ho fatto il primo spettacolo teatrale “Il più bel secolo della mia vita” campione di incassi degli ultimi 20 anni presso il Teatro Piccolo Eliseo, e adesso il mio primo film ha vinto il Biglietto d’oro. Diciamo che nella mia carriera ho fatto poche cose, ma ho dato il massimo per realizzarle.
Sandra Barone