Alessandro Baricco, scrittore e fondatore della Scuola Holden, compie 62 anni.
A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi.
Oggi, 25 Gennaio, il mondo della letteratura festeggia il compleanno dello scrittore, critico e regista di maggior successo culturale negli ultimi 62 anni.
Amato e odiato dalle prime pubblicazioni (Castelli di rabbia, Oceano mare, Seta, City, e altri), ha costruito il suo successo negli anni Novanta, facendosi strada tra gli affermati Daniel Pennac e Stefano Benni.
Conduttore del programma televisivo Pickwick, del leggere e dello scrivere, trasmissione su Rai3 dedicata alla letteratura, che ha ideato lui stesso con la collaborazione della giornalista Giovanna Zucconi.
In questo programma cercò di parlare di romanzi nel modo più leggero e semplice possibile, passando da Salinger a Gadda, insegnando ad amarli.
Dal 1994, lo vediamo impegnato nella Scuola Holden, a Torino, una scuola in cui non si fabbricano vincitori di premi letterari, ma si studiano le varie tecniche della narrazione.
Il suo ultimo libro, pubblicato da Einaudi nel 2018, The Game descrive il passaggio dall’analogico al digitale.
Perché quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi strumenti, ma una vera insurrezione mentale.
In effetti, per chi vive di lettura e ama la letteratura, Alessandro Baricco è una firma che sicuramente non manca nella propria libreria personale.
È bello immaginarselo così. Uno stile semplice, diretto, ma soprattutto evocativo.
L’uomo sotto una costante nuvola di capelli ricci ha un’anima in perenne stato di confusione che riesce a padroneggiare tra le righe di un romanzo.
Uno di quegli scrittori in grado di aprire un dialogo diretto con il lettore per invitarlo nella narrazione e suggerirgli tutti quei dettagli a cui, nella vita quotidiana non pensiamo.
Diamo per scontati tutti quei minuscoli frammenti della vita senza renderci conto che sono essi stessi, l’essenza della vita.
Non si è mai viaggiato tanto come tra le pagine di Alessandro Baricco e, nell’amarlo e odiarlo, invidiarlo, perché no, non si può fare altro che augurargli un buon compleanno.
Accadono cose che sono come domande, passa un minuto oppure anni, e poi la vita risponde.
E chissà se, alla fine, qualche risposta gliel’ha data. La vita.
Serena Votano