Oggi si celebra uno dei più importanti compleanni della letteratura italiana: Alessandro Manzoni, considerato il maggior romanziere italiano. Fu colui che introdusse nel panorama letterario italiano il romanzo storico con i ‘‘Promessi sposi’‘, caposaldo della letteratura italiana. Ma chi era Alessandro Manzoni?
Alessandro Manzoni nasce a Milano il 7 Marzo 1785 da una relazione extra-coniugale fra Giulia Beccaria figlia del famoso giurista Cesare Beccaria, esponente dell’illuminismo ed autore de ”De i delitti e delle pene”, e Giovanni Verri, fratello di Pietro e Alessandro, volti anch’essi noti dell’illuminismo. Pietro Manzoni, marito della Beccaria, riconosce subito il bambino.
Alessandro Manzoni: Brevi cenni biografici
L’infanzia di Manzoni si divide fra il collegio dei Somaschi a Merate ed il collegio dei Barnabiti dove viene ammesso nel 1796. Per un breve periodo di tempo sosta a Milano dal padre, ma nel 1805 si trasferisce a Parigi dalla madre ed il nuovo compagno di lei, Carlo Imbonati, che morirà proprio durante quell’anno.
In onore alla stima che Manzoni provava per l’uomo, gli dedicherà in seguito alla sua morte un carme: ” In morte di Carlo Imbonati”. La vita parigina fa sì che Manzoni si accosti ai prolifici momenti culturali che la città regalava attraverso l’imperare, in quegli anni, dell’illuminismo. Rientrato a Milano nel 1807 incontra Enrichetta Blondel, con la quale si sposerà ed avrà dieci figli, otto dei quali moriranno contribuendo l’avvicinamento alla fede dei due coniugi.
Il 1810 è l’anno, infatti, in cui la coppia si converte: Enrichetta si avvicina alla fede cattolica, mentre Manzoni si comunica per la prima volta in vita sua.
I numerosi lutti della sua vita familiare porteranno il Manzoni a momenti di forte oscurità morale e tristezza, che tuttavia diverrà prolifica a livello letterario: compone ”la Pentecoste”, la famosa tragedia ”l’Adelchi”, ”Marzo 1821” e ”Cinque maggio”. Stila la stesura iniziale del romanzo ”Fermo e Lucia”, che sarà pubblicato poi nel 1827 con il titolo ‘‘I promessi sposi”, con revisione e definitiva stesura ovviata solo nel 1840. Nel 1833 muore la moglie, gettando Manzoni nell’afflizione dovuta all’ennesimo lutto. Quattro anni dopo sposa Teresa Borri.
La tranquillità familiare viene presto minata dall’arresto nel 1848 del figlio Filippo. Stabilitosi in seguito in Toscana, la sua fama di studioso e letterato andava consolidandosi, tanto che nel 1860 viene nominato Senatore del Regno. Nel 1861 perde la seconda moglie. Nel 1862 viene gli viene chiesto di presiedere alla Commissione per l’unificazione della lingua presentando sei anni dopo una relazione atta alla diffusione di quest’ultima.
Muore a Milano il 22 maggio 1873, osannato come il padre della lingua italiana moderna. Per la sua morte Giuseppe Verdi compose ”Messa da Requiem”.
La poetica di Alessandro Manzoni fra illuminismo e romanticismo
Manzoni trascorre la prima giovinezza studiando i classici antichi ed italiani, ma la sua propensione fino ai primi anni dell’800 fu di base illuminista in cui prevalse il valore dell’ideale di libertà e le ideologie rivoluzionarie assorbite, in primis, dal nonno Cesare Beccaria, famoso giurista, economista e letterato nonché figura di spicco dell’illuminismo italiano.
L’autore, mantenne la sua primordiale educazione e propensione agli ideali illuministi, anche dopo la conversione al cattolicesimo: apportando alla ragione un’accezione pienamente illuminista e considerando il letterato nel suo ruolo ”civile”, Alessandro Manzoni ricalca il valore che deve possedere un’opera letteraria: utilità di scopo, realtà per soggetto, l’interessante per mezzo.
Nella produzione poetica manzoniana, l’elemento romantico trova spazio negli ”Inni Sacri”, dove Manzoni eleva la sua preghiera a Dio tramite un grido di speranza ed una dimostrazione di fiducia a quest’ultimo: il poeta si mette per la prima volta in secondo piano ponendo l’attenzione al sentimento religioso, ai dolori e alle anime dei fedeli elementi chiave che accostano Manzoni alla cultura romantica. La religiosità manzoniana non è solo legata al sacro e all’ecclesiastico, ma anche, al popolo e all’attenzione che il romanziere meneghino pone sugli umili.
Provvidenza e cattolicesimo in Manzoni
La visione romantica di Manzoni si accentua quando verso i primi anni dell’800 abbandona la speranza di arrivare alla felicità con la ragione, concependo la vita come immersa in modo tragico e romantico in un eterno dolore. Blaise Pascal e Jacques Bossuet furono determinanti per la formazione religiosa manzoniana; l’autore aveva trovato nelle loro dottrine la fiducia nella religione come mezzo per sopportare l’infelicità umana. La Provvidenza manzoniana è quindi il modo oscuro e misterioso agli uomini con cui Dio agisce nella vita dei suoi figli elargendone la salvezza.
Non sarà solo una teoria di vita su cui Manzoni baserà la sua esistenza, ma una dottrina che verrà in seguito riperpetuata anche nelle sue opere, da ”I promessi Sposi” ad opere minori. L’iter dei personaggi manzoniani sarà quello di subire ingiustizie e patimenti ed in seguito con l’agire della Provvida Sventura – la Provvidenza – otterranno giustizia, ma non la giustizia terrena bensì divina che sarà elargita solo in Cielo.
Curiosità su Alessandro Manzoni
Uomo dalla vita dedita alla letteratura, riservato ed appartato alla vita pubblica, Manzoni presiedeva raramente eventi mondani della città mantenendosi estraneo anche all’impegno politico e ai moti rivoluzionari che imperavano in quegli anni in pieno clima risorgimentale, mantenendo però una predisposizione morale a favore dell’Unità, come molte sue opere attestano. Con questa motivazione, il romanziere sarà spinto ad accettare la carica di senatore a vita.
La ragione di questo suo modo di vivere schivo e riservato era da ricercare oltre che nel suo temperamento, anche nei continui attacchi nevrotici da cui era affetto: attacchi di panico, agorafobia, fobie varie come il timore dei tuoni o della folla.
Amante della vita silenziosa e del quieto vivere, visse immerso nello studio e nella botanica, in cui si dilettava: Manzoni, infatti, pare fosse appassionato di giardinaggio. Dedito ai suoi studi ed alla cura per la famiglia, non era predisposto all’amministrazione dei suoi beni tuttavia poneva attenzione con dovizia di particolari su tutto ciò che lo circondava. Ironico nel commentare gli eventi politici ed autoironico nel commentare i mali che lo affliggevano, pare fosse cortese, dalla memoria fervida ed un ottimo conversatore, elegante e raffinato, seppur contraddistinto da balbuzie da cui era afflitto.