Alessia Nobile, la ragazza originaria di Palo dal Colle nell’autobiografia “La Bambina Invisibile” edito da Castelvecchi, racconta il percorso di transizione che l’ha portata ad una nuova vita.
La transgender oggi sarà tra gli ospiti di “Oggi E’ Un Altro Giorno” si racconterà alla conduttrice del salotto pomeridiano di Raiuno Serena Bortone, in una lunga intervista in merito all’opera pubblicata lo scorso 3 febbraio. In una recente intervista rilasciata a “Vanity Fair”, la 43enne pugliese ha ripercorso le fasi salienti della sua vita e l’importante decisione che ha portato per l’appunto alla transizione. Sulle pagine della rivista di Simone Marchetti, la Nobile ha raccontato un aneddoto legato all’infanzia quando a 3 anni sognava il grembiule rosa e la madre per accontentarla ha creato un fiocco bianco da mettere al collo.
Alessia Nobile: “Vorrei che il mio libro lo leggessero anche i genitori”
Arrivata alle superiori, il professore di religione notando i suoi abiti eccentrici e l’atteggiamento “effemminato” decide di convocare i genitori per affrontare la questione ed inoltre:
“Il professore mi portava nell’aula di dattilografia e mi faceva leggere delle specie di invocazioni da lui scritte, con l’intento di allontanare da me il maligno. Pensava fossi posseduta”
Fonte Vanity Fair
Alessia doveva mettere ancora a fuoco chi fosse veramente, fino a quando una sera in discoteca, vedendo ballare delle ragazze trans, capisce la strada da percorrere ed inizia l’iter per la transizione. I genitori rimangono all’oscuro di tutto come afferma sulle pagine de “La Bambina Invisibile” fino ad arrivare alla scelta del nome dovuto al giorno il 17 luglio nel quale si celebra Sant’Alessio, che sentiva affine.
Sull’autobiografia la Nobile ha dichiarato che vorrebbe fosse letta anche dai genitori di ragazzi trans:
A tutti può capitare un figlio che non si riconosce nel proprio corpo. È una situazione terribile e complessa, che nessuno sceglie, ma che quando accade va fronteggiata nel miglior modo possibile, per evitare traumi e garantire una certa dose di serenità”
Fonte Vanity Fair
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