Era il pomeriggio del 19 marzo del 2002: Alex Baroni viene travolto, mentre è in moto, da un’automobile che compie un’inversione di marcia in un punto vietato su circonvallazione Clodia. Sbalzato dal suo mezzo, Baroni è viene investito da una seconda vettura che viaggiava a forte velocità. Nonostante questo doppio trauma, l’autore di “Dimmin che ci sei” non muore subito. Lotterà fino al 13 aprile, 25 giorni dopo il ricovero in ospedale

Per quanto riguarda l’incidente, l’automobilista che aveva compiuto l’inversione vietata viene poi assolto dall’accusa di omicidio colposo, in quanto il giudice ritenne che Barone stava guidando ad una velocità eccessiva, con il casco non allacciato. Dunque la responsabilità dell’incidente venne attribuita al cantautore stesso.

La sua passione per la musica era davvero forte ed era stata anche la sua salvezza durante un brutto periodo. L’artista all’età di 17 anni aveva avuto un terribile incidente che lo aveva costretto a stare immobile a letto per diverso tempo.

La musica e soprattutto il canto erano state quindi delle fantastiche compagne di viaggio e lo avevano aiutato ad attraversare quel momento difficile.

La sua carriera artistica era quindi iniziata solamente qualche anno dopo, prima come corista e poi come cantautore.

Nonostante siano ormai passati 20 anni la musica di Alex Baroni continua a essere in vita. Poco dopo il suo decesso è uscito un disco d’inediti e una raccolta che hanno permesso alla musica di Alex di vivere ancora.

Sono tanti poi gli artisti che cercano di rendere omaggio al cantante, sia reinterpretando le sue canzoni che dedicandogliene delle altre.

Pare ad esempio che la stessa Giorgia abbia scritto alcune canzoni che ha voluto dedicare ad Alex.