#MetropolitanTravels ritorna a farvi volare, allacciatevi le cinture, chiudete gli occhi, fate un gran sospiro e sorridete che oggi si vola a Sofia.

Quando dico Sofia rispondo con un mega sorriso e tanta voglia di raccontare.

La capitale della Bulgaria ha una storia così piena che ne senti il peso addosso già dal primo respiro, da volerla racchiudere in una mano, ma non ce la fai, ti scappa, ti scivola via, perché è “tanta”.  Se penso a Sofia oggi dico: è una donna con un bagaglio sulle spalle che pesa più della schiena che indossa, è una donna con un passato che vuole farti vedere solo se riesci a scovarlo, non perché te lo mostra; è una donna che nel suo silenzio ti fa perdere e ritrovare, ti fa scoprire quel lato nascosto che nemmeno sa di avere, ma quando lo tocchi con mano te ne rendi conto. Sofia è una donna che ha tante storie in sé e con la sua bellissima eleganza te le svela passo dopo passo; lei ha un mix che in poche hanno, non è banale, non è semplice, forse è per quei “pochi” che riescono a scivolarle dentro, senza farle male. 

Dopo Atene e Roma, Sofia è la città più antica del continente, l’antico nome è Serdica, dalla tribù dei Serdi che la costruirono per primi. Il centro storico della città è facilmente visitabile a piedi ed è stato ricostruito dopo la seconda guerra mondiale. 

Il rapporto di Sofia con le religioni richiama una pluralità di pensieri teologici, in quanto è una città che fa da ponte tra Oriente ed Occidente e quindi tra diverse culture e civiltà, le quali hanno però determinato una ricchezza di sfumature culturali e religiose all’interno del paese. La religione più diffusa in Bulgaria è quella della chiesa ortodossa russa, ma è anche presente una importante comunità ebraica, mentre la minoranza turca porta con sé il credo islamico.

“Lei” ha quel fascino indiscreto di chi vuole raccontare in silenzio, di chi sa ma non mostra, quella “presunzione” che ti affascina. Dalle chiese ortodosse, alla Moschea e Sinagoga, così vicine tra loro, percepisci il senso di diversità che si poggia sulla stessa mano, mai al di là. Dal centro consiglio, in primis, di scoprire la Sinagoga, costruita tra il 1905 e il 1909, oggi è considerata una delle più grandi sinagoghe monumentali. dal primo impatto suggestivo e forte, ti lascia a bocca aperta nella sua spettacolare perfezione. Ha una pianta quadrata con una grande cupola centrale, quattro cupole agli angoli, e due alte torrette a minareto sul lato d’ingresso Le facciate policrome sui quattro lati alternano mura a strisce bianche e rosse movimentate da ampi finestroni, con contaminazione eclettiche che richiamano le stile veneziano. in conformità con la tradizione bulgara sinagogale sefardita, si entra attraverso un grande cortile, che separa l’ingresso dalla strada. 

100 metri più avanti troviamo la Banya Bashi Mosque, la più bella e grande Moschea della Bulgaria, ideata dall’architetto Sinan nel 1576, lo stesso che ha costruito le moschee di Instanbul e Solimano. E’ anche l’unica moschea in attività di tutto il paese. 

Voglio consigliare una visita allo Zhenski Pazar (Mercato delle donne), uno “market” molto spartano, non pensato per i turisti, nel quale il tempo sembra essersi davvero fermato. Lo Zhenski Pazar si trova in Bul, Stefan Stambolov, una zona molto centrale della città, nel quale è possibile respirare e gustare i veri profumi e sapori di Sofia. Bancarelle e negozi d’ogni tipo offrono ai passanti frutta, verdura, cibo di strada e spezie, ma anche vestiario e artigianato. Lo trovi per caso e camminando per la città, non hai mai la sensazione di perderti, segui l’istinto e alla scoperta di quegli angoli nascosti che riescono a regalarti Deja- Vù continui, tra un un pizzico di Londra a tratti anche Berlino, quel perdersi in bilico tra Occidente e Oriente, un mix perfetto che ti fa impazzire, che ti fa sciogliere, che ti spinge a voler camminare “di là e poi ancora di là”, fermarti a bere un tea, fumare una sigaretta su un panchina in un parco qualunque o guardare le vetrine di quelle botteghe che ancora sono vive di storia e passione. 

Sempre per caso ti ritrovi a calpestare le mattonelle gialle che ti conducono in una delle vie più suggestive della città, meglio conosciuta come “Yellow Street” . Ogni mattonella che percorri ti “regala” quella sensazione di sorpresa inaspettata dietro l’angolo, fermandoti ai “bulbi” verde e oro della chiesa russa ortodossa di San Nicola, costruita nel 1914 in stile tipico del Seicento, l’edificio fu probabilmente commissionato da un diplomatico russo. Continui il tuo percorso, in bilico tra il silenzio del “bello”, il freddo che ti fa compagnia ed il desiderio di scoprire dove finirai. Beh, a mio avviso, arriva fino in fondo, perché per me è lo spettacolo più bello di Sofia. La cattedrale di Aleksandr Nevskij.

Personalmente, amo la storia, ma mi limita troppo, probabilmente sono più un’istintiva ribelle senza appunti nello zaino. Appoggio più le sensazioni che mi porto addosso dopo aver visto Lei, che la storia studiata sui libri, privi di immaginazione. Forse qualcosina su di lei ve la racconterò, ma ciò che importa è cosa respiri quando arrivi: bellezza, ma non quella scontata oggettivamente banale, ma quella dell’ “ignoranza”, quella che ti stravolge, quella che ti fa “fermare” per capire cosa significa, cosa racconta, cosa ci dice. Senti addosso la potenza di qualcosa che non sai, di quel passato così strano ed in bilico tra follia e realtà ( in fondo la storia, ai nostri occhi di oggi, risulta così folle), ti senti così piccola quando non sai nulla, ti senti così vera. Penso che bisogna informarsi prima di partire, ma penso che il viaggio più bello lo fai realmente sul “posto” che hai scelto, alla scoperta continua di odori e profumi, verso la rivoluzione del sesto senso che ti si attiva come una piccola luce verde, verso la voglia di perdersi in strade nuove, al desiderio di voler regalare a te stesso un’emozione che solo “il viaggio” può donarti. La cattedrale per me, rappresenta la bellezza di Sofia, la storia, la sua bipolarità, il suo essere donna e confusa, il mistero del fascino di non sapere chi sei, oppure lo sai ma non lo mostri. Vuole regalare quella confusione a chi ti guarda, solo per mostrare ciò che sei oggi e non chi eri. Sofia è il frutto di un passato che l’ha resa la bellezza perfetta di oggi. E’ una cattedrale ortodossa della Bulgaria, nella capitale della nazione. Costruita in stile neo-bizantino, la cattedrale è una delle più grandi di Sofia, nonché una delle principali attrazioni turistiche cittadine. E’ alta 45 metri; col campanile, che contiene 12 campane, misura 50,52 metri. La cattedrale occupa un’area di 3170 m² e può contenere al suo interno più di 5.000 persone. L’interno è in stile italiano, decorato con alabastro e molti altri materiali pregiati.

Prendete un aereo, volate nel mistero più affascinate della Bulgaria, perdetevi senza i libri di storia, scoprite li quello che è stato, immaginate il respiro passato, portatevi addosso il profumo del presente che solo lei sa regalarvi. 

Alessia Spensierato