Continuiamo la rubrica sulle case delle squadre di Serie A raccontando alcune curiosità sull’Allianz Dome–Pala Rubini di Trieste. Quella alabardata è una piazza storica del nostro basket. Un club che soprattutto negli anni ’90 è stato tra i più in vista della massima serie. La società giuliana era all’epoca guidata dall’imprenditore tessile Bepi Stefanel, capace di accaparrarsi giocatori del calibro di Dejan Bodiroga, Nando Gentile e Gregor Fucka (per dirne alcuni). Dopo questo periodo di exploit il basket triestino ha però conosciuto una brusca crisi, culminata poi con il fallimento del 2004. Trieste ha saputo successivamente tornare ai piani alti con la promozione in A del 2018. Ora i giuliani hanno tutte le carte in regola per pensare in grande. Dall’anno scorso lo sponsor è Allianz e il progetto merita di essere preso sul serio.
Perché PalaRubini?
I lavori per il PalaTrieste iniziano nel 1994 e terminano dopo ben 5 anni. Un lustro in cui non sono mancati dissidi tra la giunta comunale e l’allora proprietà Stefanel. Un fattore che contribuì alla scelta dell’imprenditore veneto di abbandonare Trieste per poi diventare azionista di maggioranza dell’Olimpia Milano. Nel 2011 il Palazzetto viene intitolato a Cesare Rubini, una figura storica del basket italiano e non solo… Soprannominato “Il Principe”, per i suoi modi di fare eleganti, nasce a Trieste nel 1923. Si appassiona alla pallacanestro durante gli anni del liceo, continuando a praticarla anche durante gli studi universitari. Nel ’45 diventa capitano della Nazionale universitaria e viene eletto giocatore della stagione.
Rubini vive una doppia carriera sportiva. “Il Principe” è anche un asso della pallanuoto, tanto da conquistare l’oro olimpico a Londra 1948. Questo sdoppiamento lo rende detentore di un particolarissimo record. Cesare Rubini non solo è il primo italiano ad entrare nella Hall of Hame di Springfield, ma addirittura è stato anche capace di fregiarsi dello stesso onore anche nel waterpolo. In poche parole:un mito. La sua carriera cestistica, sia da giocatore che da allenatore, ha però poco a che fare con il suo luogo di nascita. Rubini è a pieno titolo un uomo legatissimo all’Olimpia Milano. Sommando i due percorsi nel mondo della pallacanestro è riuscito a fregiarsi per ben 15 volte del titolo di Campione d’Italia, conquistando poi da coach la prima Coppa Campioni del club e di un’italiana nel 1966. La città di Trieste l’ha così voluto omaggiare intitolandogli il palazzetto dello sport dopo la sua morte nel 2011.
Il presente: Allianz Dome
Il PalaTrieste conta una capienza di 6.943 posti a sedere. Dal 2015, anno in cui Allianz diventa sponsor della società, vengono aggiunte alcune novità al palazzetto triestino. Nel 2017 avviene infatti l’ammodernato del parquet, sempre targato Allianz, mentre nel 2018 si aggiunge l’AllianzWall, ovvero un nuovo segnapunti con 4 megaschermi. Per quanto riguarda il discorso del naming dell’impianto, innanzitutto bisogna ricordare che dalla stagione 2016-2017 la casa del basket triestino viene affidata in concessione alla Pallacanestro Trieste. Nel dicembre 2016 l’impianto viene ribattezzato come Alma Arena, dal nome del main sponsor del club. Dall’agosto 2018 il nome del palazzetto tramuta questa volta in Allianz Dome. Accordo che si protrarrà fino al 2023.
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