E’ stato un tragico weekend in vetta quello appena passato, con molti escursionisti partiti all’insegna del divertimento che si sono ritrovati in difficoltà per via del cattivo tempo. Purtroppo, sono da segnalare anche diversi morti, pure italiani, sulle Alpi.

Tra Domenica e Lunedì una spedizione congiunta, formata da due gruppi differenti, uno di italiani e l’altro di francesi e tedeschi, è stata colta da una fatale tempesta. L’obiettivo era la difficile scalata dell’alta via Chamonix-Zermatt, nelle Alpi svizzere, tra i percorsi alpinistici più apprezzati, suggestivi ma anche insidiosi.

La spedizione, che doveva percorrere circa 180 chilometri in qualche giorno, doveva arrivare a Cabane des Vignettes, a 3.160 metri di altezza. Lungo il tragitto, però, qualcosa è andato storto. Alle 6 e 30 di Lunedì è stata inviata una richiesta di soccorso per uno dei membri della spedizione che si sarebbe trovato in difficoltà. La verità è stata ben diversa e agghiacciante per i soccorritori. Giunti sul posto in cui si trovava il gruppo grazie a diversi elicotteri e il supporto di professionisti medico-sanitari, hanno tentato una disperata corsa per salvare tutti i membri della spedizione.

Le 14 persone erano state costrette a fermarsi per via del forte vento che si era alzato e delle rigide temperature che ne sono conseguite, tanto da dover passare la notte all’aperto. Diversi alpinisti sono stati soccorsi in stato di ipotermia e portati nei nosocomi della zona per tentare il possibile. Cinque persone, però, non ce l’hanno fatta.

Le vittime italiane: la guida alpina e gli amici del Cai di Bolzano

Quattro delle cinque vittime sono purtroppo italiane. A trovare la morte nella spedizione sulle Alpi svizzere sono stati Marco Castiglioni, l’esperta guida di Como ma residente in Svizzera. Elisabetta Paolucci, professoressa di italiano a Bolzano che si era presa un anno di stop dal lavoro per approfondire la materia e concedersi alcune esperienze, tra cui traversate in barca a vela ed escursioni in montagna. Marcello Alberti, noto commercialista di Bolzano e sua moglie Gabriella Bernardi.
Tutte le vittime erano molto conosciute nel Club Alpino Italiano di Bolzano ed erano esperti ma, davanti alle previsioni meteo di cattivo tempo, avevano comunque deciso di partire.

Gli altri escursionisti della stessa spedizione sulle Alpi svizzere si trovano ancora ricoverati, alcuni in gravi condizioni a causa dello stato di ipotermia.

Le altre tragiche morti in montagna di questo week-end

Quanto accaduto sull’alta via Chamonix-Zermatt non è però l’unica tragedia avvenuta in questi giorni in montagna. Sulle Alpi bernesi, due ragazzi di 21 e 22 anni hanno perso la vita mentre stavano seguendo un percorso nei pressi del monte Monch. I due giovani sono stati trovati morti dalla polizia cantonale di Berna a causa, anche in questo caso, del forte freddo e del conseguente sfinimento fisico.

Tra il Monte Rosa e il Monte Bianco, invece, due sci alpinisti sono morti nella zona di Chamonix. I due non viaggiavano insieme. Uno è stato ucciso da una valanga, l’altro è morto a causa del maltempo. Una turista russa, invece, è morta mentre tentava di raggiungere con le ciaspole la località di Zermatt.

A quanto accaduto in questi giorni si aggiunge anche la tragica morte di Simone La Terra. L’esperto scalatore italiano di appena 36 anni è stato infatti ritrovato senza vita mentre affrontava il Dhaulagiri, una delle vette dell’Himalaya e tra le più alte al mondo.

Di Lorenzo Maria Lucarelli