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Amazon | Sciopero a sorpresa, consegne a rischio

Stamattina i lavoratori e corrieri di Amazon Lombardia hanno deciso a sorpresa di indire uno sciopero proclamato dalle sigle di settore Filt, Cgil, Fit Cisl e Uiltrsporti. Sono previsti presidi davanti ai centri di smistamento di Buccinasco, Burago e Origgio per tutta la giornata. Il motivo principale, “restituire la dignità a questi lavoratori”

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Il presidio dei corrieri di Amazon – Photo Credit: il saronno

Non è la prima volta che i dipendenti del colosso lamentano condizioni poco adatte di lavoro. Dallo stress, alla mancanza di pause fino ai turni estenuanti di lavoro e la bassa paga. Tutto per far funzionare quella perfetta e ormai inarrestabile macchina del più famoso e-commerce al mondo. Questa volta però i lavoratori hanno deciso di indire uno sciopero che non intendono interrompere fino a che non sarà trovato un accordo

Lo sciopero è iniziato nella mattinata di oggi e sarà di 48 ore, fino a domani giovedì 20 febbraio ma i lavoratori assicurano “andremo avanti finché non avremo risposte”. Le consegne in questi giorni sono quindi a rischio, soprattutto se lo sciopero sarà prolungato. Ma quali sono i motivi della protesta?

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Lavoratori Amazon Lombardia in sciopero – Photo Credit: milanoinmovimento

Meno corrieri più consegne


Le richieste riguardano; buste paga uguali per tutti e in regola, stabilizzazioni, abbassamento dei carichi di lavoro, premio di risultato annuale. Ma i vertici dell’azienda non si mostrano mai disponibili ad un confronto con i sindacati rendendo impossibile la comunicazione. Sara Tripodi, segretaria generale Filt Cgil Monza e Brianza spiega:

“Chiediamo uguali trattamenti per i driver di tutte le aziende che operano nelle filiere. Lunedì 17 febbraio abbiamo avanzato ad Assoespressi, l’associazione datoriale di rappresentanza alcune richieste chiare a cui l’associazione non ha saputo dare risposte perché ancora una volta il colosso Amazon fa da padrone”

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Stabilimento Amazon – Photo Credit: lamescolanza.com

A Burago – continua Tripodi – dopo il picco natalizio, sono state tagliate molte rotte ai lavoratori, producendo la mancata stabilizzazione di circa 80 lavoratori che operano da anni nella filiera. Ma i carichi di lavoro non sono diminuiti, anzi meno corrieri devono fare più consegne. È stato inserito un ulteriore provider in station che affianca il lavoro dei 4 providers già presenti assieme ad Adecco, crediamo che le condizioni di lavoro debbano essere rese omogenee attraverso il rispetto degli accordi sottoscritti e il mantenimento dei livelli occupazionali. Questi lavoratori meritano dignità

La risposta di Amazon

L’azienda ha risposto alle richieste avanzate dai sindacati ribadendo:

“I fornitori di servizi di consegna sono innanzitutto nostri partner, e noi lavoriamo insieme a loro per definire degli obiettivi realistici che non mettano sotto pressione loro e i loro dipendenti.Richiediamo inoltre ai nostri fornitori di garantire che gli autisti ricevano compensi adeguati, siano trattati con rispetto, si attengano a tutte le normative vigenti e al codice della strada. Amazon conduce frequenti audit di conformità dei propri fornitori ed effettua verifiche su qualsiasi segnalazione di possibili infrazioni”

Mentre riguardo ai contratti

“Durante l’anno la gran parte degli autisti ha contratti a tempo indeterminato. Dati i volumi variabili della nostra attività, come ad esempio durante il periodo Natalizio, i nostri partner ricorrono anche ad autisti con contratti in somministrazione per sopperire ai picchi di lavoro”

Al momento dunque non è arrivato nulla di scritto se non le esortazioni dell’azienda verso le cooperative che servono loro i corrieri. Vedremo come proseguirà questa pagina che fa ancora più luce riguardo le condizioni di lavoro di un’azienda che in realtà ha tante ombre

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