Dopo l’annuncio di qualche mese fa, è arrivato il momento degli addii: Jeff Bezos lascia oggi le redini di Amazon a Andy Jassy. Un cambio di guardia storico per il gruppo, che si compie a poco più di due settimane dal 20 luglio, giorno in cui il tycoon americano partirà alla volta dello spazio con il fratello Mark, e altri due passeggeri di cui non è stata resa nota l’identità. Finora Andy Jassy ha guidato l’immenso business (da lui ideato e coltivato) del cloud computing di Amazon Web Services. Jassy è il leader designato di Amazon dal 2 febbraio scorso.

Il successore del fondatore non sarà però un ‘capo supremo’: Bezos, il cui patrimonio è stimato intorno ai 200 miliardi di dollari, resterà presidente esecutivo del gruppo nato 27 anni fa in un garage di Seattle, proprio il 5 luglio, nel 1994.

“Abbiamo scelto quella data perché è speciale per me, il giorno in cui Amazon è stata costituita nel 1994, esattamente 27 anni fa”, ha detto Bezos all’assemblea annuale (virtuale) degli azionisti di Amazon.

Ora per il fondatore, 57 anni, arriva un’altra sfida, quella dello spazio. Il 20 luglio prossimo, infatti, Bezos effettuerà il primo volo, con la navicella New Shepard, della sua società spaziale Blue Origin.

Ad accompagnarlo in questa nuova avventura, 52 anni dopo che Neil Armstrong e Buzz Aldrin piantarono la bandiera americana sulla Luna, ci sarà suo fratello Mark.

Diplomato ad Harvard, Andy Jassy, 53 anni, è entrato in Amazon nel 1997 quando il gruppo Usa contava solo un centinaio di dipendenti e vendeva esclusivamente libri. Ventiquattro anni dopo il gruppo si è diversificato e occupa 1,3 milioni di dipendenti nel mondo.

È stato fissato infatti per il 20 luglio il giorno del lancio della Blue origin: una data storica, che darà ufficialmente il via al turismo nello spazio. Un viaggio per ora per super ricchi, visto che un posto per viaggiare accanto a MrAmazon è stato venduto all’asta a 28 milioni di dollari.

Amazon, Bezos non lascia scoperta la sua poltrona ai vertici del colosso dell’ecommerce che ha fondato: le redini del colosso  passeranno da oggi a Andy R. Jassy per il quale Bezos nutre una stima incondizionata.

Lui resterà comunque presidente esecutivo, dunque non solo una figura di garanzia ma anche messo nelle condizioni di intervenire in ogni momento in caso di necessità sulle scelte strategiche della sua creatura.

“Andy è ben conosciuto nella società, sarà un leader fantastico e ha la mia piena fiducia. Nel mio ruolo di presidente esecutivo,  intendo concentrare le mie energie e la mia attenzione su nuovi prodotti e iniziative“, ha detto Bezos.

Tra le iniziative alle quali lui e Jassy dovranno a breve rispondere c’è sicuramente la tassa sulle multinazionali che l’Ue, in sede Ocse, ha deciso di attivare. Imposizione che viaggerà di pari passo con la web tax e che avrà impatto sui conti della mega-piattaforma.  Bruxelles intende infatti svelare dettagliatamente la sua proposta di tassazione soltanto dopo la riunione del G20 Finanze del 9 e 10 luglio a Venezia per non “interferire” nei negoziati.

Toccherà a Jassy studiare le prime mosse per contenere il danno che, drenando risorse, potrebbe avere impatto anche sui corsi azionari di Amazon che vanta un fatturato-mondo di oltre 380 miliardi di dollari e un utile a quota 11 miliardi ma che grazie alle riforme dell’ex presidente Usa Donald Trump, non ha versato negli ultimi anni un centesimo di tasse. Questo grazie alla regola che vige negli States secondo cui i fondi investiti (ricerca e sviluppo o macchinari) sono al 100% deducibili.