Stando a quanto riporta La Repubblica, il rapper Fedez sarebbe stato riconosciuto da due vigilantes sotto la casa del personal trainer, Cristiano Iovino, a Citylife, dove è avvenuto il pestaggio: «Impossibile non riconoscerlo, quando tutto è finito sono risaliti sul van e sono scappati», hanno dichiarato. Ci sarebbe stato anche il rapper, insomma, tra le persone scese da quel van, e con lui anche una ragazza. Fedez sarebbe stato ripreso anche dalle telecamere di sorveglianza del palazzo di Iovino, ma non sarebbe indagato per l’aggressione.
Tutto era iniziato poche ore prima, in un locale della città, il The Club di Largo La Foppa, da una battuta di Iovino, forse un apprezzamento alla ragazza che accompagnava Fedez. Di lì, la rissa, con tanto di tavoli e sedie ribaltate, documentata da telecamere e testimoni. Oltre a Fedez, c’erano il suo bodyguard Christian Rosiello, ultrà della curva sud, altri due della stessa fede calcistica e il rapper Taxi B. Dopo la rissa Fedez e Iovino si sarebbero sentiti telefonicamente e pare che quest’ultimo abbia contattato alcuni amici ultrà laziali, che a loro volta si sarebbero messi in movimento per trovare sostegno nei «colleghi» interisti, a cui sono legati da un gemellaggio, i primi 35 anni festeggiati nel 2023: «Aquila e Biscione uniti di generazione in generazione», recitava il comunicato ufficiale diffuso lo scorso anni per rinnovare l’amicizia.
Ora la questione ha assunto contorni poco chiari. La Procura di Milano ha infatti deciso di iniziare le indagini in attesa di un eventuale ripensamento di Iovino che ha novanta giorni per sporgere una querela di parte. Il pm Bordieri ha, quindi, aperto il fascicolo per rissa aggravata e lesioni e ha iscritto nel registro degli indagati una persona di cui al momento non si conosce l’identità.
La versione dei testimoni sarebbe confermata anche dalle telecamere di sicurezza della zona che hanno ripreso l’aggressione a Iovino. Ma nel complesso di City Life inizia a circolare una voce con sempre più insistenza: “Fedez era presente…” e, insieme a lui, “c’era anche una ragazza bionda”. Per ora si tratta solo di una indiscrezione senza riscontro ufficiale
Nel frattempo gli investigatori si sono portati avanti acquisendo i filmati di sorveglianza e ascoltando gli uomini della sicurezza che hanno assistito al pestaggio. Sono tutti accertamenti urgenti nell’eventualità che Iovino cambi idea. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbe stato proprio grazie alla testimonianza degli addetti che è emersa la presenza di un gruppetto di ultrà del Milan al momento del pestaggio del personal trainer di Ilary Blasi