I giorni che conducono all’Epifania saranno molto intensi e soprattutto decisivi per quanto riguarda la riapertura delle scuole il 7 gennaio. Nelle ultime ore il dibattito si è fatto sempre più fitto e l’ipotesi di rinviare il ritorno in classe degli studenti delle superiori diventa sempre più solida.
Nonostante la presa di posizione di Conte: il premier, nel corso vertice con i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts, avrebbe ribadito che “la didattica in presenza al 50% nelle scuole deve ripartire dal 7 gennaio“. Ma le nubi all’orizzonte si inspessiscono, anche perchè dalla stessa maggioranza sembrano arrivare segnali discordanti: la deputata Lucia Ciampi, del Partito Democratico, si è schierata apertamente in favore di un rinvio della riapertura delle scuole: “Meglio riprendere nella seconda metà di gennaio che dover richiudere subito. L’andamento di questa pandemia, le continue mutazioni del virus, l’oggettiva difficoltà della campagna vaccinazioni ci impongono oggi prudenza per evitare di ripetere gli errori del passato”.
In realtà, appena poche ore prima erano state le Regioni a chiamare in causa il Governo sui dubbi della riapertura scuole: “Se c’è preoccupazione di un rischio, alla luce dei numeri, si discute. Capiamo anche il governo cosa ritiene visto che ho sentito voci di esperti utilizzati da Palazzo Chigi per prendere decisioni, che riguardano la parte scientifica. Gli studenti pagano un prezzo alto”, aveva detto Stefano Bonaccini, presidente Emilia-Romagna e Conferenza Stato- Regioni.
E sempre le Regioni, o meglio, i Governatori di area leghista, hanno infatti posto la loro preoccupazione “per il silenzio da parte del governo sulle criticità sul tema della riapertura delle scuole“.
Dal canto loro, i presidenti dicono di aver “fatto tutto ciò che era necessario in tema di sicurezza per i trasporti in accordo con i prefetti ma restano molte criticità sul contenimento della pandemia. Servono scelte tempestive affinché si possa dare certezze alle milioni di persone coinvolte”.
Fonte Orizzontescuola