Ancora mistero sulla morte di Libero De Rienzo: l’autopsia non basta, servono altri 15 giorni

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Di Redazione Metropolitan

L’autopsia non ha ancora chiarito il giallo che avvolge la morte dell’attore Libero De Rienzo. L’unica certezza è che il decesso sia stato causato da un arresto cardio circolatorio.
Tra due settimane il tossicologo forense nominato dalla procura depositerà la perizia sugli esami del sangue, sui capelli e sui tessuti: in tal caso si potrà stabilire con certezza il tipo di sostanza che aveva eventualmente assunto.

I risultati della perizia saranno messi a disposizione dei magistrati tra una quindicina di giorni. Sembra che nel corso del sopralluogo fatto dagli investigatori, nell’abitazione sia stata trovata una dose di eroina.

La famiglia di De Rienzo continua a chiedere rispetto e silenzio sull’attività di indagine e nei giorni scorsi aveva affermato che l’attore non faceva uso di droga fa tempo. L’inchiesta, comunque, prosegue e punta a tracciare i contatti avuti dall’artista nelle sue ultime 48 ore di vita.

Secondo quanto stabilito dal medico legale, l’attore sarebbe deceduto almeno 24 ore prima del ritrovamento del corpo. In questo ambito fondamentale sarà l’analisi del cellulare e del personal computer, messi a disposizione degli inquirenti per verificare le telefonate fatte dall’attore e i messaggi intercorsi nei programmi di messaggistica via web.

L’attore, vincitore nel 2002 del David di Donatello, è stato trovato morto giovedì sera nella sua abitazione in via Madonna del Riposo. Accanto al cadavere, i carabinieri hanno trovato una modesta quantità di una sostanza giallastra, che ai test di laboratorio è risultata essere eroina di bassa purezza. Questo particolare, secondo il primo esame medico legale, porterebbe verso un’altra causa di morte, perché lo scarso principio attivo presente nella droga ritrovata in casa non sarebbe stato sufficiente a stroncare Libero De Rienzo. Inquirenti e investigatori procedono per reato di morte come conseguenza di altro reato, vogliono ricostruire le ore precedenti al decesso dell’artista, avvenuto secondo il medico esperto in necroscopie 24 ore prima rispetto al ritrovamento. Il cellulare potrebbe fornire risposte sui contatti che De Rienzo ha avuto nei giorni passati e di eventuali altre persone presenti sulla scena del crimine. Intanto gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e dal sostituto Francesco Minisci, hanno apposto i sigilli all’abitazione. Mentre oggi la salma verrà restituita ai familiari.