Torna la nostra rubrica su le peggiori scelte al Draft, oggi giochiamo in “casa” e parliamo di uno degli ultimi giocatori italiani ad aver calpestato i parquet americani, Andrea Bargnani.

The Italian Dream

With the first pick, in the 2006 NBA Draft, the Toronto Raptors selected Andrea Bargnani, from Italy. Con queste parole, l’ex commissario della lega, David Stern, scomparso lo scorso gennaio, annunciava l’entrata in NBA del nostro Andrea Bargnani. Un momento storico per l’Italia e per tutti gli appassionati italiani di pallacanestro. Andando per grado, Bargnani arriva al Draft da star mondiale, poiché si era messo in luce con le Benetton Treviso vincendo uno scudetto nel 2006. L’anno successivo aveva vinto il premio come miglior giocatore under 22 in Eurolega. Insomma, l’NBA si preparava ad accogliere un grande prospetto.

L’avventura negli States

L’inizio della prima stagione di Andrea con la maglia dei Raptors è “giustamente” complicato. La squadra fatica ad ingranare, 2 vittorie ed 8 sconfitte nelle prime 10. Dopo qualche mese di ambientamento però, Andrea comincia a mostrare le sue qualità ed il 17 Dicembre 2016 contro i Golden State Warriors mette a referto la sua prima doppia doppia, 18 punti e 10 rimbalzi. Vince il premio di rookie del mese della Eastern Conference a gennaio e febbraio eguagliando le gesta di Vince Carter. Per due anni però, fatica ad imporsi, a causa di qualche infortunio, il rapporto col coach e gli innesti dei Raptors. Nel 2010, dopo la partenza di Chris Bosh, prende le redini della squadra. Viaggia ad una media di 20 punti a partita, da registrare la prestazione al Madison Square Garden, 41 punti (Career High), 7 rimbalzi e 6 assist. Dal 2010 al 2013 alterna buone prestazioni a momenti complicati, sicuramente condizionati dagli infortuni.

New York e Brooklyn

Nell’estate del 2013, passa ai New York Knicks in cambio di tre giocatori, una prima scelta e due seconde scelte al Draft. Entra subito nelle gerarchie dei titolari e viaggia ad una media di 13 punti a partita. Purtroppo però, come durante tutta la sua carriera, subisce altri infortuni e questo porta i Knicks a cederlo ai concittadini, i Brooklyn Nets. Firma un contratto biennale al minimo salariale, rifiutando una proposta economicamente migliore dei Sacramento Kings. Dopo solo una stagione, rescinde il contratto con la franchigia accusando pubblicamente qualche mese dopo la società di non avergli concesso i minuti promessi. Finisce così la sua avventura in NBA, condizionata da mille infortuni, fatta di alti e bassi. Sarebbe stato fantastico avere un italiano tra gli ALL STAR NBA, purtroppo però bisognerà attendere ancora.

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