Andrea Lo Cicero, chi è la moglie Roberta Fiore

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Di Redazione Metropolitan

Dal campo alla guida dei giocatori in quanto allenatore, poi opinionista e conduttore televisivo. La carriera di Andrea Lo Cicero, ex rugbysta, è simile a quella di tante altre personalità del mondo dello sport.

Quando giocava Lo Cicero lo chimavano il Barone. Il soprannome non è dovuto per particolari dote sportive, fisiche o caratteriali, ma possiamo dire ‘di sangue’. Nato a Catania nel maggio 1976, la sua famiglia discende da un antico ramo nobiliare.

La carriera nel rugby inizia che non è neanche maggiorenne. È il 1993 e entra nalla squadra degli armatori Catania. Da lì comincia un lungo girovagare che lo porta avanti e indietro per lo stivale: dopo la città natale va a Bologna, sale ancora più a Nord a Rovigo per poi scendere nella capitale.

Ha ventiquattro anni nel 2000 quando entra nella Nazionale di Rugby. La sua carriera si chiude nel 2014 quando ha 37 anni per dedicarsi a un mondo nuovo anche se non lontanissimo dallo sport, lo spettacolo.

Si lancia nel settore della televisione e siccome ama la cucina partecipa a un’edizione Celebrity Masterchef poi anche a un altro noto programma di cucina, La prova del cuoco di Antonella Clerici. Lui stesso è poi diventato conduttore quando ha preso in mano la guida di Giardini da incubo, programma di Sky Uno.

Andrea Lo Cicero, chi è la moglie Roberta Fiore

Lo Cicero è sposato con Roberta di Fiore che collabora con lui nella sua azienda agricola. Dal loro matrimonio è nato Ettore, nel 2019.

Cinquantacinque punti in testa, di cui ventuno solo a un orecchio. Sei dita rotte. Quattro costole. Un gomito. Spalle lussate a volontà e una clavicola fratturata. Distorsioni varie alle gambe. Un collaterale rotto e una sublussazione del ginocchio. Uscite dal campo per infortunio: nessuna.

[Estratto dal libro: Andrea Lo Cicero – Il Barone]

Il rugby è la poesia del sacrificio.
Il rugby è l’assoluto ordine nell’apparente disordine.
Il rugby è intelligenza e rispetto delle regole.
Il rugby è passione, cuore e amore.
Il rugby è vita.