Angelino Alfano vuole espellere l’ambasciatore della Corea del Nord in Italia

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Linea dura dell’Italia contro la Corea del Nord. Alfano decide di espellere l’ambasciatore del paese asiatico. Ambasciatore che però non c’è.

L’annuncio viene dato direttamente dal Ministro degli Esteri Angelino Alfano in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. «Noi abbiamo preso una decisione forte e cioè di interrompere la procedura di accreditamento dell’ambasciatore della Repubblica Popolare Democratica di Corea. L’ambasciatore dovrà lasciare l’Italia. La Corea del Nord ha effettuato nelle scorse settimane un ulteriore test nucleare, di potenza superiore a tutti quelli precedenti, e ha continuato con lanci di missili balistici. L’Italia, che presiede il Comitato Sanzioni del Consiglio di Sicurezza, chiede alla comunità internazionale di mantenere alta la pressione sul regime». 

«Vogliamo far capire a Pyongyang che l’isolamento è inevitabile se non cambia strada. Tuttavia, non tronchiamo le relazioni perché può essere sempre utile mantenere un canale di comunicazione», ha aggiunto poi il ministro. Una presa di posizione forte, a prima vista. 

Peccato che in Italia, almeno formalmente, non vi sia alcun ambasciatore della Corea del Nord al momento. Infatti, il vecchio ambasciatore Kim Chun-guk è morto nel 2016 mentre si trovava a Roma, e da allora le sue funzioni sono esercitate dal suo vice Paek Chol Song, mentre è ancora in corso la procedura di accreditamento del sostituto Mung Jong-nam, le cui credenziali non sono ancora state accettate dal Quirinale.

Verranno comunque mantenuti dei canali di comunicazione con la Corea del Nord, come detto poc’anzi. Come riporta Il Fatto Quotidiano però, sarebbe giunta a stretto giro di posta una dichiarazione di risposta dalla Corea del Nord (di cui però non si riesce a trovare traccia sul sito dell’Agenzia di Stampa Nord Coreana Kcna o su altri siti di news locali e internazionali, per cui va presa con il beneficio del dubbio), dove in pratica si accusa l’Italia di non voler realmente la pace nel mondo, bensì di essere accondiscendente alla politica estera degli Stati Uniti. 

A chiudere le reazioni all’annuncio di Alfano, non poteva mancare la dichiarazione del senatore Antonio Razzi, il quale riesce perfino a passare da statista in questa paradossale situazione: «Le decisioni del Ministro degli Esteri Alfano sempre più degradanti ed equivoche. Il capo della nostra diplomazia infatti reintegra l’ambasciatore di un paese, l’Egitto, colpevole di aver ucciso un nostro ragazzo ed espelle, invece, quello di un paese, la Corea del Nord, che a noi italiani non ha fatto nulla».

Lorenzo Spizzirri