Cinema

Anjelica Huston, un’erede atipica

Anjelica Huston: un cognome che è tutto un programma. L’attrice, infatti, porta sulle spalle il peso di una generazione di eccellenze cinematografiche, essendo suo padre John Huston e suo nonno Walter Huston. La dinastia Huston, inoltre, è ben nota per gli intensi lavori cinematografici, che hanno permesso ai tre di guadagnarsi in totale quattro premi Oscar.
Tuttavia, Anjelica ha percorso il sentiero verso il successo in maniera totalmente autonoma, distaccandosi dai ruoli convenzionali che si sarebbero visti ideali ad una figlia del cinema. Nonostante le primissime comparsate e i piccoli ruoli non accreditati nelle pellicole dirette dal padre, che la dirige anche ne Il giardino dei Prizzi (1985), film che le fa guadagnare l’Oscar, l’attrice comincia a riscuotere parecchio successo e riscontro sul levare degli anni Novanta.

Anjelica Huston nei panni di Morticia Addams - © web
Anjelica Huston nei panni di Morticia Addams – © web

Senza dubbio uno dei ruoli meno convenzionali è quello della strega Eva Ernst in Chi ha paura delle streghe? (1990), ma che le si è cucito addosso così bene da permettere di replicare e renderla un’iconica Morticia Addams in La famiglia Addams (1991) e nel sequel. Nel 1998 dimostra di apprezzare i piccoli capolavori del cinema indipendente e si fa dirigere da Vincent Gallo in Buffalo ’66, mentre nella prima decade degli anni 2000 diventa la musa di Wes Anderson, recitando in ben tre pellicole. Diretta dal regista texano, la Houston interpreta sempre donne forti, enigmatiche e indipendenti, ma soprattutto, ne I Tenenbaum (2001) e ne Il treno per il Darjeeling (2007), delle madri fuori dal comune e quasi evanescenti.
Nel 2020 la vedremo nuovamente diretta dal Anderson nel suo ultimo lavoro, The French Dispatch.

Chiara Cozzi

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